Page 95 - Vita Copta di Pacomio e Teodoro
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dice  semplicemente  spada.  Così  ancora,  del  vino  che  è  in  una  coppa  e  mescolato
                  all’acqua, nessuno  lo  chiama vino  e acqua, ma  semplicemente vino.  Simile  è il caso
                  dell’uomo che diventerà tempio di Dio mediante la santificazione della sua anima, del
                  suo corpo e del suo spirito.

                  Osserviamo  i  santi  che  compaiono  nelle  Scritture,  come  ciascuno  di  essi  ha  esaltato
                  colui che lo ha preceduto e condotto verso la via per conoscere Dio. Hanno fatto ciò per
                  raccomandazione e volontà del Signore. Per questo dobbiamo benedire il defunto nostro
                  padre che ci ha condotti alla conoscenza di Dio. Quando Dio parlò al patriarca Isacco, lo
                  benedisse  con  queste  parole:  Non  scendere  in  Egitto,  ma  abita  la  terra  che  ti  dirò;
                  dimorerò con te, ti benedirò e farò sì che la tua posterità cresca come le stelle del cielo;
                  darò tutta questa terra alla tua posterità e in essa saranno benedette tutte le nazioni
                  della terra, perché Abramo tuo padre ha obbedito alla mia voce ed ha seguito le mie
                  raccomandazioni, i miei precetti e le mie leggi. Se Isacco non fosse piaciuto al Signore,
                  questi  non  gli  avrebbe  parlato  così  e  non  lo  avrebbe  chiamato  figlio  di  Abramo,
                  dicendo: A causa di tuo padre Abramo ti benedirò, perché hai fatto la mia volontà. Così
                  Dio insegnò al suo servitore la rettitudine senza reticenze, per esaltare colui che l’ha
                  generato  secondo  la  carne  e  secondo  lo  spirito.  Lot,  il  giusto,  praticò  ugualmente  la
                  ospitalità e la giustizia apprese da Abramo quando stavano insieme senza essersi ancora
                  separati; quando abitò in Sodoma, Lot perseverò ancora in queste abitudini, beneficando
                  chiunque venisse a trovarlo. Di lui è stato scritto così: Dio si ricordò di Abramo e salvò
                  Lot dalla perdizione; divenne fonte di edificazione ed è celebrato in molti passi delle
                  sacre  Scritture,  per  aver  obbedito  agli  ordini  di  Abramo.  Osserviamo  ancora  che
                  Giacobbe, benedicendo i figli di Giuseppe, esalta anche i suoi padri, dicendo: Dio, cui
                  furono graditi i miei padri Abramo e Isacco, benedica anche questi fanciulli. E ancora:
                  Sia invocato su di essi il mio nome e quello dei miei padri Abramo e Isacco. Anche
                  Giuseppe, in punto di morte, si rivolse ai fratelli: Dio vi farà risalire da questa terra
                  verso  la  terra  che  ha  promesso,  con  giuramento,  ai  miei  padri  Abramo,  Isacco  e
                  Giacobbe e ai loro discendenti.

                  Ecco che vi ho citato queste testimonianze delle sacre Scritture sul modo in cui i santi
                  esaltano e glorificano i loro padri. Non è forse giusto che anche noi esaltiamo e lodiamo
                  un uomo giusto e profeta, che ci fu donato dal Signore perché, attraverso la sua santità,
                  conoscessimo Dio?».

                  195.  Il  nostro  padre  Teodoro  aveva  costantemente  in  cuore  la  cura  delle  anime
                  affidategli dal Signore; le custodiva in grande fermezza secondo le regole che il defunto
                  nostro  padre  aveva  imposto  alla  congregazione  dei  fratelli.  Incoraggiava  quelli  che
                  erano depressi, rimproverava altri, come meritavano, per raddrizzare le loro anime di
                  fronte al Signore Gesù; altri li spostava da un convento all’altro, o da una casa all’altra,
                  dedicato completamente alla salvezza delle loro anime; altri li spingeva all’ascesi, e alla
                  mortificazione per la santificazione della carne, ad altri ancora imponeva digiuni perché
                  fossero capaci di vincere le tentazioni. In una parola, si intratteneva personalmente con
                  ognuno, considerando i loro pensieri e le azioni, grazie allo Spirito che risiedeva in lui.
                  Se si accorgeva che qualcuno si disinteressava della propria salvezza, pregava Dio per
                  lui o lo cacciava dalla comunità, per timore che altri si perdessero, ed anche nel timore
                  di essere condannato dal tribunale di Dio per aver trascurato le anime fino a condurle in
                  perdizione.  Teodoro  si  prendeva  cura  anche  dei  bisogni  materiali  della  numerosa
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