Page 105 - Vita Copta di Pacomio e Teodoro
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APPENDICI
APPENDICE A
La versione Saidica del Prologo
Vita del nostro santo padre apa Pacomio l’archimandrita, che morì il 14 di pasons. Nella
pace di Dio. Amen.
È dunque per noi una buona azione, e volontà di Dio, che il favore e i doni giunti fino a
noi da parte di Dio siano manifesti a tutti e soprattutto ai fratelli e ai discendenti di
coloro che sopravvissero ai nostri padri e furono figli di Dio; perché sappiano, lottino e
diventino ostie per Dio, nella purezza del cuore e del corpo, e siano veramente in questo
e nell’altro secolo, figli dei nostri padri, dei quali non hanno visto il volto nella carne.
Infatti, il profeta Isaia grida a questi altri, che non conoscono i loro padri, perché
conoscano, dicendo: Considerate Abramo vostro padre e Sara vostra madre. Così come
Isacco e Giacobbe che Dio ha benedetto. E non dobbiamo dire per ignoranza ciò che il
Signore ha detto nel Vangelo: Non rivendicate dei padri sulla terra, perché il vostro
padre è Uno solo, che abita nei cieli, il Signore ha detto ciò per coloro che pensano alle
cose della terra; quanto a noi, la nostra città è nei cieli. L’Apostolo scrive ad altri,
dicendo: Se abbiamo dei padri secondo la carne che ci correggono e che rispettiamo, a
più forte ragione saremo sottomessi al Padre degli spiriti, perché viviamo. Nel dire se
abbiamo padri secondo la carne, dimostra che in quel tempo non erano per loro dei
padri. Questo anche secondo la parola del Signore nel Vangelo: Chi viene a me senza
odiare suo padre, sua madre, sua moglie, i suoi fratelli, e in più la sua anima, non può
essere mio discepolo. Questo viene detto affinché noi sappiamo con precisione che un
uomo che ne genera un altro nell’opera di Dio, non soltanto lo genera, ma diventa
anche, per la parola e i fatti, suo padre secondo Dio, in questo secolo e nell’altro. Paolo
scriveva così ai Corinti: Se voi aveste mille pedadoghi in Cristo Gesù, non avreste però
molti padri, perché sono io che vi ho generati in Cristo Gesù mediante il Vangelo. E noi
sappiamo che non li ha generati solo mediante il Vangelo, ma anche mediante molte
opere buone e ammirevoli. Allo stesso modo, nella lettera ai Filippesi, insegna ai
credenti a diventare suoi figli nell’amore di Dio, dicendo: Tutto ciò che è onorevole,
tutto ciò che è giusto, tutto ciò che è puro, tutto ciò che è buono, ogni virtù, ogni
benedizione, ogni cosa degna di lode: a questo pensate; ed è questo che voi avete
imparato... […] che avete ricevuto, inteso visto in me; fatelo, il Dio della pace sarà con
voi. Questo è il caso del nostro padre Pacomio, il quale merita di essere chiamato padre,
perché il Padre che sta nei cieli abita in lui, come l’Apostolo confessa di sua bocca: Non
sono io che vivo, ma Cristo vive in me. Per questo mediante la bontà divina che era in
lui, egli esorta chiunque gli vuole obbedire, dicendo: Imitatemi, come io imito Cristo.
Dunque, tutti coloro che assomigliano all’Apostolo nelle loro pratiche, meritano di
essere chiamati padri per lo Spirito Santo che abita in loro...