Page 108 - Vita Copta di Pacomio e Teodoro
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riempie dei frutti di giustizia del tuo Santo Spirito, secondo lo slancio del suo cuore.
                  Signore Dio benedetto, che ci hai mandato in questo mondo il tuo Verbo santo, la Verità
                  e la Vita, la vera Luce, l’Invisibile, che è in tutto conforme alla tua immagine, il nostro
                  Signore tuo beneamato Figlio Gesù Cristo; il quale è morto per noi tutti ed è resuscitato
                  per sollevarci dai nostri peccati e dalle nostre cadute; noi eravamo morti, ed egli ci ha
                  gratificati della vita eterna e imperitura che ci ha promessa...

                  [Dopo aver pregato, radunò i discepoli e parlò loro così]: «...Io vi avevo parlato, già da
                  prima, perché faceste penitenza e ritornaste al Signore che vi ha creati, mentre non lo
                  conoscevate ancora. Ora, dunque, al momento in cui sarete chiamati alla sinassi, verrete
                  tutti e non agirete più come ogni giorno. Allo stesso modo, quando vi si chiamerà per
                  mangiare,  verrete  tutti  insieme,  e  non  agirete  più  come  fate  ogni  giorno.  Se  sarete
                  occupati in qualche faccenda, che riguardi i vostri bisogni, andrete tutti insieme, e non
                  agirete più con noncuranza, come finora. Se non volete obbedire alle regole che vi ho
                  fissate, voi  siete liberi e  del  Signore  è  la  terra  e quanto  contiene;  se  andate altrove,
                  farete come volete. Ormai non sarò io a trattenervi, se non agirete secondo le regole che
                  vi ho dato».

                  Quando  ebbe  finito  di  parlare,  si  guardarono  l’un  l’altro  sogghignando,  ridendo  e
                  dicendo:  «Cos’ha  oggi  Pacomio,  con  questo  suo  linguaggio  secco!  Certo  non  gli
                  obbediremo, se ci parla così seccamente!». E lo lasciarono, come se non si curassero
                  punto di lui: erano dei pezzi d’uomini robusti.

                  In seguito, mentre prima, quando venivano chiamati alla preghiera, andavano ad uno ad
                  uno, questa volta nessuno andò; si erano messi d’accordo fra loro: «Facciamo così per
                  vedere come reagirà». Quando constatò che, nel loro indurimento e nel loro orgoglio,
                  non possedevano il timore di Dio ed erano decisi a non ascoltare la voce di Colui che
                  parlava loro, grazie allo Spirito santo che abitava in lui prese coraggio, e, confidando
                  nella  parola  della  voce  che  gli  aveva  parlato,  si  alzò  senza  bastone  né  armi  da
                  combattimento – in quel momento teneva in mano un catenaccio – e li inseguì tutti uno
                  per  uno  cacciandoli  dal  monastero  nel  nome  del  Signore.  Ed  essi  andarono,  come
                  inseguiti da una truppa o dalle fiamme. In realtà quest’atto, che li cacciava fuori da quel
                  luogo,  non  era  azione  di  uomini,  ma  era  il  Signore  a  compierlo,  come  dice  Davide:
                  Sorga Dio, e i suoi nemici si disperdano; e non solo i nemici furono dispersi, ma si
                  consegnarono  per  essere  battuti.  L’uomo  che  aderisce  allo  Spirito  di  Dio,  come  dice
                  l’Apostolo: Chi aderisce allo Spirito del Signore diviene un solo spirito con lui, ed è per
                  questo che Davide dice: Colpisci ogni mio nemico gratuitamente.

                  Costoro, nell’accecamento del proprio cuore, corsero via e si recarono dall’Arcivescovo
                  della diocesi di nome Serapione; accusarono Pacomio dicendo: «Pacomio ci ha espulsi
                  dal convento». Il vescovo, da parte sua, li osservò e vide la loro larghezza di spalle e la
                  loro robustezza; disse loro: «Voi siete forti, ed è per questo che Pacomio vi ha imposto
                  delle ascesi, per farvi ammorbidire; se siete stati cacciati dal suo convento certo non è
                  stato lui a farlo, ma Dio. Certamente ha fatto questo per le vostre opere malvagie...».
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