Page 10 - Utilità del Credere
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velo perché, per mezzo di Cristo, si comprenda e, per così dire, venga reso
manifesto ciò che, senza Cristo, resterebbe oscuro e coperto. Subito infatti lo
stesso Apostolo aggiunge: Ma quando si convertirà a Cristo, quel velo sarà
tolto ; e non dice: sarà tolta la legge o il Vecchio Testamento. Mediante la
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grazia divina, dunque, non sono essi ad essere tolti via come se ricoprissero
cose inutili, ma piuttosto la copertura con cui essi ricoprono cose utili. Così
avviene con coloro che ricercano il senso di quelle Scritture con zelo e pietà e
non in modo confuso e perverso: si mostrano loro sollecitamente l’ordine
delle cose, le cause dei fatti e delle parole e una tale congruenza tra l’Antico e
il Nuovo Testamento che in nessun dettaglio essi risultano discordanti;
inoltre si mostrano i significati nascosti delle allegorie, i quali sono così
grandi che quanti ne diventano chiari con l’interpretazione costringono a
riconoscere la meschinità di coloro che vogliono condannarli prima ancora di
conoscerli.
Tre errori di interpretazione.
4. 10. Ma, lasciando per ora da parte la scienza e le sue profondità, tratterò
con te come credo che si debba trattare con un amico, ossia come ne sono
capace e non come ho visto, pieno di ammirazione, che possono fare gli
uomini dottissimi. Tre sono i generi di errori in cui cadono gli uomini
quando leggono qualcosa. Li esporrò ad uno ad uno. Il primo genere si ha
quando si giudica vero ciò che è falso, sebbene questo non fosse il pensiero
dell’autore. Il secondo - che, pur non essendo molto diffuso, non per questo
è meno pericoloso - si verifica quando si giudica vero ciò che è falso e questo
giudizio è identico a quello dell’autore. Il terzo genere capita quando dallo
scritto di un altro si comprende qualcosa di vero che l’autore stesso non
aveva compreso. In questo genere il vantaggio non è poco; anzi, se lo
consideri con maggior diligenza, noti che tutto il frutto del leggere è salvo. Si
ha un errore del primo genere se qualcuno, per esempio, dica e creda, per
averlo letto nel poema di Virgilio , che Radamanto, presso gli inferi, ascolta
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e giudica le cause dei morti. Costui infatti sbaglia per due motivi: perché
crede a una cosa che non merita di essere creduta e perché non ha motivo di
pensare che l’autore vi abbia creduto. Il secondo genere di errore può essere
visto nel caso in cui qualcuno, poiché Lucrezio scrive che l’anima è costituita
di atomi e, dopo la morte, si dissolve negli stessi atomi e scompare, lo ritiene
vero e lo reputa meritevole di essere creduto. Anche costui infatti non è
meno misero, se su una questione così importante si è persuaso della
certezza di ciò che è falso, benché tale sia l’opinione di Lucrezio, dai cui libri
è stato ingannato. Che giova infatti a costui l’essere certo dell’opinione
dell’autore, quando se l’era scelto non per garantirsi dall’errare per mezzo
suo ma per errare con lui? Al terzo genere è adatto l’esempio di qualcuno
che, avendo letto nei libri di Epicuro qualche passo dove fa l’elogio della