Page 7 - Utilità del Credere
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come entrò nella casa di Dio e mangiò i pani dell’offerta, che non era consentito
                  mangiare né a lui né ai suoi compagni, ma ai sacerdoti soltanto?  Rientra di certo
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                  nel modo eziologico ciò che Cristo rispose quando proibì di ripudiare la
                  moglie, eccetto che per adulterio, e i suoi interlocutori gli replicarono che
                  Mosè aveva concesso questa possibilità mediante il divorzio: Mosè fece ciò per
                  la durezza del vostro cuore . Questo è infatti il motivo per cui Mosè, in rapporto
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                  al momento storico, fece bene ad autorizzarlo: il precetto di Cristo appunto
                  lasciava intendere che ormai i tempi erano cambiati. Ma sarebbe troppo
                  lungo spiegare questa successione dei tempi e il suo ordine, predisposto e
                  regolato come da un mirabile piano della divina Provvidenza.

                  Il modo analogico.
                  3. 7. Per quanto concerne l’analogia, con la quale si scopre la congruenza che
                  c’è tra i due Testamenti, perché dovrei dire che se ne sono serviti tutti coloro
                  alla cui autorità essi si rimettono, quando potrebbero considerare da soli le
                  tante integrazioni che, a loro avviso, sono state inserite nelle Sacre Scritture
                  da non identificati corruttori della verità?. Questo argomento invero mi era
                  sempre sembrato molto debole, anche quando ero loro discepolo: e non a me
                  soltanto, ma anche a te (infatti me ne ricordo bene), e a noi tutti che nel
                  giudicare ci sforzavamo di operare con un po’ più di scrupolosità della gran
                  massa dei credenti. Ora, però, mi sono state esposte e chiarite molte delle
                  difficoltà che mi turbavano moltissimo - quelle cioè nelle quali la maggior
                  parte  di  loro  eccelle  e  in  cui  i  loro  discorsi  tanto  più  estesamente  si
                  sbizzarriscono quanto più sicuramente non hanno avversari -; ebbene niente
                  mi sembra più impudente da parte loro o, per parlare in modo più benevolo,
                  più avventato e privo di fondamento del dire che le Sacre Scritture hanno
                  subito alterazioni, dal momento che non esiste nella nostra epoca, che pure è
                  così vicina, alcun testo che consenta di confermarlo. Se, infatti, dicessero di
                  non aver ritenuto di doverle accettare interamente, perché scritte da uomini
                  che non reputano che abbiano scritto la verità, il loro tergiversare sarebbe in
                  qualche modo più fondato o il loro errore più umano. Così infatti fecero a
                  proposito  di  quel  libro  intitolato  Atti  degli  Apostoli.  Ma  di  questa  loro
                  decisione, ogni volta che vi rifletto, non mi stupisco mai abbastanza, poiché,
                  relativamente a tale questione, avverto non già la mancanza di sapienza
                  umana, ma di un po’ di buon senso. Questo libro, infatti, contiene tante cose
                  simili a quelle che essi accettano, che mi pare una grande stol-tezza sia il non
                  accettarlo sia, se vi è qualcosa che ne urta la sensibilità, il dire che è falso e
                  che è stato interpolato. O, se è impudente parlare in questo modo, come in
                  effetti  lo  è,  perché  nelle  epistole  di  Paolo,  nei  quattro  libri  del  Vangelo
                  attribuiscono qualche valore a pagine nelle quali forse le cose che vogliono
                  far credere introdotte dai falsificatori sono molte di più, in proporzione, di
                  quelle che hanno potuto essere in quel libro? Ma di certo il fatto sta come a
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