Page 4 - Utilità del Credere
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uomini per quasi nove anni, all’infuori del fatto che dicevano che siamo
                  dominati dalla paura della superstizione e che la fede ci viene imposta prima
                  della ragione, mentre essi non spingono nessuno a credere se la verità non è
                  stata  prima  discussa  e  chiarita?  Chi  non  sarebbe  allettato  da  queste
                  promesse, soprattutto essendo un adolescente dall’animo bramoso del vero e
                  reso altresì superbo e loquace dalle discussioni sostenute a scuola con alcuni
                  uomini dotti? Tale allora essi mi trovarono: naturalmente, pieno di disprezzo
                  per quelle che mi parevano favole da vecchierelle e desideroso di possedere,
                  per attingervi, la verità palese e integra da essi promessa. D’altro canto,
                  quale  fondato  motivo  mi  tratteneva  dall’attaccarmi  interamente  a  loro?
                  Tanto che restai in quello stadio che chiamano degli uditori e non rinunciai
                  alle speranze e alle attività di questo mondo. Senonché vedevo che erano più
                  facondi  e  ricchi  di  argomenti  nel  confutare  le  dottrine  altrui  di  quanto
                  fossero fermi e sicuri nel dimostrare le proprie. Ma perché dovrei parlare di
                  me,  che  ero  già  cristiano  cattolico?  Quasi  esausto  e  arido  per  una
                  lunghissima sete, mi sono attaccato con grande avidità a queste mammelle e,
                  gemendo  e  piangendo  profondamente,  le  agitai  e  spremetti  affinché  ne
                  uscisse  ciò  che  a  me,  così  indebolito,  potesse  essere  sufficiente  per
                  ristabilirmi e per restituirmi la speranza della vita e della salvezza. Che cosa,
                  dunque, dovrei dire di me stesso? Tu che, non ancora cristiano, per mio
                  consiglio, benché li detestassi vivamente, a fatica hai acconsentito a ritenerli
                  degni di essere ascoltati e presi in considerazione, da quale altra cosa - cerca
                  di ricordare, ti prego  - ti sei sentito attratto se non da una certa grande
                  presunzione  e  promessa  di  ragioni?  Ma  siccome  discutevano  per  molto
                  tempo e in modo assai esteso e appassionato degli errori degli sprovveduti -
                  cosa che più tardi ho appreso essere facilissima per chiunque sia appena un
                  po’ erudito -, se inculcavano in noi qualcuna delle loro dottrine, pensavamo
                  di doverle far nostre per necessità, dal momento che non ci era offerto altro
                  in cui trovare sollievo. Dunque, con noi essi facevano ciò che sono soliti fare i
                  cacciatori  perfidi,  i  quali  configgono  i  ramoscelli  invischiati  nei  pressi
                  dell’acqua per sorprendere gli uccelli assetati. Interrano e in qualche modo
                  ricoprono interamente le altre acque che sono intorno, oppure ne tengono
                  lontani gli uccelli con spauracchi, in modo che cadano nei loro tranelli non
                  per scelta ma per necessità.

                  Contro un luogo comune dei Manichei.
                  1. 3. Ma perché non rispondo a me stesso che queste raffinate e piacevoli
                  similitudini e queste critiche possono essere rivolte, con spirito arguto e
                  mordace,  da  qualsiasi  avversario  contro  chiunque  insegni  qualcosa?
                  Appunto per questo ho ritenuto di dover inserire qualcosa di tal genere nei
                  miei scritti, per ammonirli a non ricorrere a questi sistemi, di modo che,
                  come disse quel tale , messe da parte le futilità dei luoghi comuni, le cose
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