Page 12 - Rationale Divinorum Officiorum
P. 12

nione di fedeli con il nome di sinagoga, ma sempre chiesa, e questo forse
                  per distinguerle una dall’altra.

                  IV. NOMI SIMBOLICI DELLA CHIESA

                  La Chiesa di adesso è chiamata Sion, perché a causa del pellegrinaggio di
                  questa vita, posta lontano dalla promessa del bene del cielo, viene attesa e
                  contemplata dagli uomini ed ha per questo ricevuto il nome di Sion, cioè
                  attesa; in ragione della patria e della pace future, verso le quali la Chiesa
                  tende, essa è chiamata Gerusalemme, perché Gerusalemme è interpretata
                  visione della pace. La Chiesa è chiamata anche casa di Dio  (domus Dei),
                  termine che deriva da Diogmate che significa in greco diritto, come se si
                  volesse esprimere attraverso questo il fatto che Dio accorda agli uomini la
                  grazia di dimorare uniti dagli stessi sentimenti nel suo seno. Viene chia-
                  mata talvolta anche kuria, ossia dimora del Signore. Alcune volte Basilikê
                  in greco, il cui senso latino è la corte o il palazzo del re, in altri termini la
                  dimora reale; anche i palazzi dei re della terra sono così chiamati, ma la
                  nostra casa, che è una casa di preghiere, è chiamata dimora reale, poiché
                  nel suo recinto si viene a realizzare la corte per il Re dei re. Qualche volta
                  si dà alla chiesa il nome di tempio (templum), come se si intendesse un tet-
                  to largo e esteso (quasi tectum amplum), al riparo del quale noi offriamo
                  dei sacrifici a Dio nostro Re, e talvolta quello di tabernacolo o tenda di
                  Dio (Dei tabernaculum), e non senza ragione, visto che, su questa terra, la
                  nostra vita rappresenta un pellegrinaggio ed essa marcia verso la patria
                  come lo si dirà presto, e dunque è chiamata Tabernacolo, come se si dicesse
                  la tappa di Dio (taberna Dei). Nel Trattato sull’altare si mostrerà per quale
                  motivo essa sia anche chiamata il Tabernacolo o l’Arca della testimonian-
                  za, e talvolta prenda il nome di martyrium (martirio), quando è costruita
                  in  onore  di  qualche  martire.  Alcune  volte  ha  il  nome  di  cappella,  altre
                  quello di coenobium (convento), altre ancora quello di sacrificium (sacrifi-
                  cio). E ancora santuario, casa di preghiera, monastero (monasterium), e an-
                  che oratorium (oratorio). Generalmente, tuttavia, ogni luogo costruito per
                  pregare può essere chiamato oratorium (oratorio). La Chiesa è ancora tal-
                  volta chiamata il corpo di Cristo, e qualche volta è anche detta Vergine,
                  secondo queste parole: «Io sono geloso del vostro onore della gelosia di Cristo,
                  poiché io ho promesso di sorvegliarvi come una vergine casta, per un solo uomo,
                  che è il Cristo». Altre volte ancora è chiamata la Sposa, con cui il Cristo si è
                  fidanzato nella fede, e di cui è detto nel Vangelo: «Colui che si è fidanzato
                  con una vergine, è il suo Sposo» (2Cor 10, Os 2, Gv 2). Altre volte la si chia-
                  ma con il nome di Madre, poiché ogni giorno essa genera a Dio, nel batte-
                  simo,  dei  figli  spirituali;  alcune  volte  è  chiamata  invece  Figlia,  secondo
   7   8   9   10   11   12   13   14   15   16   17