Page 53 - Perché un Dio Uomo
P. 53
suo gratuito amore, in quanto egli l’ha intrapreso per noi e non per sé, sia perché
non ha bisogno di niente e di nessuno, sia perché non ignorava, quando creò
l’uomo, cosa sarebbe accaduto, e nonostante questo si obbligò in certo qual modo a
completare il bene spontaneamente intrapreso quando nella sua bontà lo creo.
Infine Dio non fa nulla per necessità, perché in nessun modo è costretto o impedito a
compiere qualcosa; e così quando diciamo che Dio compie questo o quello quasi per
la necessità di evitare una sconvenienza, che certamente egli non teme, lo dobbiamo
più che altro intendere nel senso che non lo fa per la necessità di conservare il pro-
prio onore. Cioè questa necessità non è altro che la immutabilità del suo onore, che
gli viene da se stesso e non da un altro, e per questo impropriamente viene chiamata
necessità. Tuttavia diciamo che è necessario che la bontà di Dio in quanto è immuta-
bile completi nell’uomo ciò che ha cominciato, quantunque il bene che fa sia total-
mente gratuito.
Bosone – Lo concedo.
6. SOLTANTO UN DIO-UOMO PUÒ COMPIERE QUELLA SODDISFAZIONE
CHE SALVA L’UOMO
Anselmo – Questo non può essere realizzato se non si trova chi paga a Dio per il pec-
cato dell’uomo un prezzo più grande di tutto ciò che esiste all’infuori di Dio.
Bosone – È evidente.
Anselmo – È pure necessario che colui, che dai suoi beni potrà dare a Dio qualcosa
che sorpassi tutto ciò che è meno di Dio, sia più grande di tutto ciò che non è Dio.
Bosone – Non lo posso negare.
Anselmo – Ora nulla esiste che sia al disopra di tutto ciò che non è Dio se non Dio
stesso.
Bosone – È vero.
Anselmo – Quindi questa soddisfazione non la può dare che Dio stesso.
Bosone – È la conseguenza.
Anselmo – Ma da nessun altro deve essere fatta la soddisfazione se non dall’uomo.
Altrimenti non è l’uomo che soddisfa.
Bosone – Nulla di più giusto.