Page 7 - Massime di Perfezione Cristiana
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4. Ecco l'orazione di Gesù, che dee confortare il discepolo a dimandare al
                  Padre di essere fatto sempre più giusto: «Non prego solamente per essi
                  (cioè per gli Apostoli suoi), ma anche per quelli che sono per credere in
                  me, mediante la loro parola: acciocché tutti sieno una cosa sola, siccome
                  tu, o Padre, sei in me, ed io sono in te, acciocché anch'essi sieno in noi una
                  cosa sola: acciocché creda il mondo, che tu mi hai mandato. Ed io ho dato
                  loro quella chirezza che tu hai dato a me: acciocché sieno una cosa sola,
                  siccome anche noi siamo una cosa sola. Io in essi e tu in me: acciocché
                  sieno consumati nell'unità; e conosca il mondo, che tu mi hai mandato, ed
                  hai amato quelli, siccome hai amato me» (Gv 17,20-23).
                  5.  Dee  adunque  il  discepolo  tanto  desiderare  di  giustizia,  fino  che  si
                  avveri  che  sia  consumato  nella  carità,  «e  non  viva  più  egli,  come  dicea
                  l'Apostolo, ma viva in lui Cristo» (Gal 2,20).
                  6. Ora questo desiderio di giustizia senza limite e misura, bisogna che sia
                  in  lui  reso  puro  e  semplicissimo;  e  questo  può  ottenere,  ove  egli
                  incessantemente lo ripeta tutto concentrato dentro di sé, e diviso col suo
                  pensiero  in  una  perfetta  interior  solitudine  da  tutte  cose  esteriori;  e  in
                  questa  concentrazione  egli  dee  instancabilmente  dimandare  la  stessa
                  cosa, secondo quelle parole: «Vegliate, in ogni tempo orando» (Lc 21,36);
                  ed esaminare per vedere se questo desiderio sia veramente semplificato e
                  sincerato da ogni altro, sicché nulla ami in tutte le cose, fuori che questo
                  solo, di esser più buono, più giusto, che è quanto a dire più caro a Dio, da
                  Lui più approvato.
                  7. Non bisogna già che si smarrisca il Cristiano né punto né poco, o che
                  s'arresti, se le cose esterne fanno la loro impressione sopra di lui; ma egli
                  dee  ricorrere  alla  concentrazione  del  suo  cuore,  e  ivi  ripristinare  senza
                  posa il desiderio di una pura giustizia, fino a che giunga a non voler più
                  nessuna cosa  della terra risolutamente  molto né poco, se non in ordine
                  alla giustizia, cioè per far la cosa più cara possibile al suo Dio.
                  8.  Bisogna  che  egli  comprenda  (il  che  non  è  facile),  come  a  questo
                  desiderio  della  pura  giustizia  debbano  essere  subordinati  tutti  gli  altri.
                  Poiché il libero suo desiderio di qualunque sia cosa dee esser solamente
                  prodotto  da  questo:  cioè  un  desiderio  d'altra  cosa  dee  essere  in  quanto
                  quella cosa sia consentanea alla giustizia, e il renda più giusto, e non già
                  in quanto ell'abbia qualche altro pregio in sé diverso da questo solo.
                  9. E poiché la giustizia perfetta viene immediatamente da Dio, e non da
                  altro; perciò egli non dee portare affetto quaggiù a veruna cosa se non nel
                  caso  ch'egli  sappia  esser  quella  il  mezzo  da  Dio  scelto  per  la  sua

                  santificazione: e dee guardar bene dall'immaginarsi forse che sia così (il
                  che  a  troppi  avviene)  per  l'affetto  nascosto  che  porta  alla  cosa:  ma  egli
                  anzi dee tener per fermo, che le cose tutte nella mano di Dio diventano


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