Page 4 - Massime di Perfezione Cristiana
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castità ed ubbidienza. Ma questi non sono precetti per ogni Cristiano, ma
                  puramente  consigli  che  dà  il  Vangelo,  e  sono  atti  a  rimuovere  dalla
                  mente, dal cuore e dalla vita del Cristiano ogni impedimento pel quale
                  egli non possa totalmente attendere all'amore del suo Dio e del prossimo.
                  4. La professione de' tre consigli evangelici è ciò che forma quella che si
                  dice perfezione religiosa, la quale non è già comune a tutti i Cristiani, ma
                  solo  propria  di  que'  generosi  discepoli  di  Gesù,  i  quali  si  spogliano
                  effettivamente  delle  ricchezze,  dei  piaceri,  e  della  propria  volontà,  per
                  esser più liberi a dare tutto il loro amore a Dio e al prossimo.
                  5. Il Religioso, cioè il Cristiano che professa i tre consigli evangelici della
                  effettiva povertà, castità ed ubbidienza, dee ordinare questi tre mezzi ad
                  accrescere la perfezione dell'amore, a cui sono chiamati tutti egualmente i
                  suoi fratelli, gli altri Cristiani.
                  6.  Il  Cristiano  poi,  che  non  professando  i  consigli  evangelici,  aspira
                  tuttavia a quella perfezione del divino amore, a cui è stato dedicato, e che
                  ha  votato  a  Dio  nel  santo  battesimo,  dee  non  solo  guardarsi  dal
                  diprezzare,  come  dice  l'Angelico,  ciò  che  spetta  alla  pratica  degli
                  evangelici  consigli,  ma  dee  ben  anco  riconoscerli  per  ottimi,  amarli,  e
                  desiderar  quindi  a  sé  quell'animo  generoso,  e  quella  intelligenza
                  spirituale della verità, che spinge l'uomo a praticare mezzi così acconci di
                  sgombrare  il  cuore  da  tutte  le  cure  ed  impacci  che  impediscono  di
                  dirigere tutta la mente e tutta la vita in Dio nella carità.
                  Colui che vive nella vita comune sarà  tentato  alcuna volta di far  meno
                  conto di que' consigli, per un secreto suggerimento dell'amor proprio, che
                  ritrae dal riconoscere in sé una generosità inferiore all'altrui.
                  All'incontro egli è  solo coll'umiltà (la quale  giustamente il  ritiene in un
                  sentimento basso di sé, come quegli che sa d'aver nel Regno di Dio uno
                  stato  assai  meno  nobile  dello  stato  religioso)  che  piacerà  al  Dio  suo
                  pienamente, e completerà ciò che gli manca di generosità e di spirituale
                  conoscimento.
                  7. La carità perfetta (nella quale consiste la perfezione de' Cristiani tutti)
                  portando  tutto  l'uomo  nel  suo  Creatore,  si  può  definire  una  totale
                  consacrazione  o  sacrificio  che  l'uomo  fa  di  sé  a  Dio,  ad  imitazione  di
                  quanto fece l'unigenito suo Figliuolo il nostro Redentore Gesù Cristo: per
                  la  quale  consacrazione  egli  propone  di  non  aver  altro  scopo  ultimo  in
                  tutte le azioni sue, fuori che il culto di Dio, e di non far altra professione,
                  né  cercar  altro  bene  o  gusto  sulla  terra,  fuori  che  in  ordine  a  quello  di
                  piacere a Dio e di servirlo.

                  8. Di qui avviene, che il vero Cristiano che desidera di rivolgersi a quella
                  perfezione a cui è chiamato, dee proporsi di seguire, in tutte le operazioni




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