Page 9 - Lo Splendore delle Nozze Spirituali
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Per questa carità si prodigava, con benevolenza ineffabile in tutti i bisogni
fisici e spirituali degli uomini. Fece della sua vita un modello di amore
per tutti. Nutrì con la dottrina quelli che potevano capirla e parlò a tutti
con la potenza dei miracoli; nel deserto saziò di pane quanti lo avevano
seguito. Diede l’udito ai sordi, la vista ai ciechi, la parola ai muti; cacciò i
demoni, raddrizzò gli storpi, risuscitò i morti nell’anima e nel corpo. Non
riusciremo mai a scandagliare l’abisso della sua carità. Nessun uomo
n’ebbe mai l’uguale, perché in Lui le acque dell’umanità si fondevano con
quelle della divinità in un medesimo rivo.
CAPITOLO 5
La pazienza di Cristo fino alla morte
La terza virtù, anch’essa avvio e sorgente di tutte le virtù, è la serena
tolleranza delle avversità; e questa dobbiamo approfondirla bene, perché
adornò meravigliosamente il nostro sposo Gesù Cristo in tutti i momenti
della sua vita.
I dolori fisici ebbero inizio in Lui appena nacque. Il freddo, la paglia
pungente, la circoncisione e il suo primo sangue, la fuga in terra straniera.
L’umiliazione nel servire sua Madre e san Giuseppe, suo tutore; la fame,
la sete, la stanchezza, gl’insulti, le ingiustizie subite dai Giudei; le veglie, i
digiuni, le tentazioni del demonio, i continui viaggi a piedi per villaggi e
regioni, per la salvezza dei Giudei i quali corrisposero al suo amore con
odio e tradimento, Lo derisero e percossero con sputi e pugni, Lo
accusarono con falsi testimoni, Lo flagellarono e coronarono di spine, Gli
fecero portare la croce fino al Calvario, Lo spogliarono sotto gli occhi di
tutti e Lo issarono sulla croce. Sangue da tutti i pori, i muscoli
rabbrividivano, il corpo spasimava, le spine penetravano nel capo; il
popolo vomitava insulti. Lui guardava l’ostinazione feroce dei Giudei e
l’immenso dolore di sua Madre.
Gli occhi Gli si appannavano per l’amarezza dei dolori mortali; la nausea,
per quanto Gli vomitavano in faccia, Lo tormentava; assaporò l’aceto e il
fiele, la pelle era tutta sangue e lividure.
Eccoti il Cristo, nostro sposo, ferito a morte, abbandonato da Dio e dalle
creature, che muore in croce, appeso come un sacco; e nessuno se ne
accorava, eccetto l’afflittissima sua Madre, piena dei suoi dolori; ma non
poté far nulla per Lui.
Né soffriva meno l’anima di Gesù Cristo per l’ostinata avversità dei
Giudei e di quelli che l’avevano crocifisso. Avevano visto segni e
miracoli, ma erano rimasti nella loro cattiveria. Egli soffriva per la loro