Page 66 - Lo Splendore delle Nozze Spirituali
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Poi però guarderemo anche che nel dono stupendo di questo sacramento
                  il Signore ci dona il suo spirito [si tratta qui della sua anima umana, non dello
                  Spirito  Santo]  sovrabbondante  di  gloria,  di  una  larghezza  sconfinata  di
                  doni,  di  virtù,  d’ineffabile  e  insondabile  carità;  e  con  questo  spirito
                  veniamo cibati, adornati, illuminati nelle nostre facoltà superiori, poiché
                  viene in noi Gesù Cristo con tutto il carico delle sue ricchezze.
                  E  in  terzo  luogo  contempleremo  con  amore,  che  in  questo  nobilissimo
                  Sacramento dell’Altare del Signore Gesù ci dona la sua sublime persona
                  divina  che  risplende  in  Dio  d’incontenibile  bellezza,  e  con  essa  noi
                  veniamo portati al Padre e il Padre ci prende come figli adottivi, insieme
                  al  suo  unico  Figlio  naturale;  e  così  entriamo  in  possesso  della  nostra
                  eredità, che è il godimento dell’eterna divinità nella beatitudine eterna.
                  Poi,  dopo  aver  richiamato  alla  mente  queste  cose  e  dopo  averle  ben
                  meditate, ci disponiamo ad andare incontro a Cristo, nel modo in cui Egli
                  stesso si è degnato di venire a noi. Ci alzeremo, dunque, per andare da
                  Lui col cuore pieno di affetto, di desiderio e di tenero amore, con grande
                  raccoglimento e assetato ardore. In questo modo, penso, Cristo prese Se
                  Stesso nella Cena. Né si dica che ciò sembra troppo. Poiché qui la nostra
                  natura riceve la natura di Cristo: la sua umanità gloriosa sovrabbondante
                  di  gioia  e  splendida  per  dignità.  Vorrei  perciò  che,  nel  ricevere  questo
                  sacramento,  tutta  la  mia  umanità  si  disfacesse  di  desiderio,  di  gioia  e
                  giocondo  piacere.  Poiché  qui  l’uomo  riceve  e  abbraccia  il  più  bello  dei
                  figli degli uomini, di gran lunga il più dolce e il più amabile.
                  Nell’atto  di  ricevere  con  ardente  desiderio  un  così  gran  sacramento,
                  spesso  i  Santi  sperimentarono  cose  stupende:  molti  grandi  segreti  e
                  meraviglie furono rivelati ad alcuni dalla bontà di Dio. E poi, in verità, se
                  uno che ama Dio pensasse in quel momento ai tormenti della Passione, al
                  sangue  di  Colui  che  sta  ricevendo,  credo  che  verrebbe  preso  da  tanta
                  amorosa  devozione  e  sensibile  compassione,  che  vorrebbe  rimanere
                  inchiodato alla croce con Cristo e versare il sangue del cuore in suo onore.
                  Difatti molte cose sono state rivelate ai Santi in tali momenti e tantissimi
                  doni sono stati elargiti. E possa questo amore sensibile, questa intensa ed
                  intima considerazione delle piaghe di Gesù Cristo crescere al punto che
                  qualcuno almeno senta, non  solo nel cuore,  ma anche  nella  membra, le
                  ferite di Cristo; in modo  che, se ci fosse uno nel quale dovessero un’altra
                  volta essere impresse le piaghe del Cristo, nessuno fosse più atto di lui.
                  Ci fermiamo qui per quanto riguarda la nostra parte inferiore nel ricevere
                  Cristo. Passeremo poi nell’unità del nostro spirito e percorreremo cielo e
                  terra  con  immensa  carità  e  lucido  discernimento.  In  questo  modo

                  diventeremo simili a Cristo secondo lo spirito e gli facciamo onore anche
                  nella parte superiore.
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