Page 63 - Lo Splendore delle Nozze Spirituali
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quanto a pratica di virtù, non se ne danno pensiero, e in ogni
conversazione rivelano il loro orgoglio.
Il terzo segno è che, mentre gli uomini illuminati, che amano Dio,
riempiono il cielo e la terra con la loro universale carità, questi, al
contrario, cercano in tutte le cose la singolarità. Ai loro occhi, essi sono i
migliori, i più sapienti; vogliono che essi e la loro dottrina siano tenuti in
grande stima. Tutto ciò che non è insegnato da loro e tutti quelli che non
seguono i loro dettami e non si uniscono a loro, sono dichiarati ignoranti.
Abbondano nelle cure del corpo e trascurano le piccole cose. In breve:
non sono giusti e umili con se stessi, non sono buoni con i poveri, né forti
e devoti con Dio; non conoscono la tenerezza dell’amor di Dio, e la loro
scienza di Dio e di se stessi non è mai unita alla pazienza.
Guardino tutti questi tre segni e, se li scopriranno in se stessi, cerchino di
evitarli; non ne facciano carico a nessuno, se non quando le opere li
dimostrino evidentemente; altrimenti ne riporteranno una impurità di
cuore, che impedirà a loro la cognizione della divina verità.
CAPITOLO 47
L’amore universale di Cristo
Perché l’amore universale di Cristo diventi la nostra suprema
aspirazione, dobbiamo proporci come modello di vita Gesù Cristo, poiché
Lui è stato e sarà sempre di tutti. Fu mandato infatti sulla terra per la
salvezza e per la felicità di tutti quelli che vogliono convertirsi e
rassomigliare a Lui. Perciò, quando disse di non essere stato mandato che
per le disperse pecore d’Israele, non voleva riferirsi, in senso esclusivo, ai
Giudei, ma a tutti quelli che contempleranno Dio eternamente, poiché
questi, tutti e solo questi, appartengono alla casa d’Israele. I Giudei
disprezzavano il Vangelo, i pagani lo hanno abbracciato e sono entrati
nella casa di Dio: così tutto Israele, cioè tutti quelli che dall’eternità
furono scelti da Dio, si salvano.
Vediamo ora come il Signore Gesù si fece di tutti. Pregò intimamente per
tutti quelli che volevano essere salvati. Nel suo amore pensò a tutti:
quando insegnava, rimproverava, consolava, perdonava con infinita
misericordia. La sua anima, il suo corpo, la vita, la morte, tutto il suo
ministero furono e sono sempre a disposizione di tutti, così anche i suoi
sacramenti, doni grazie. Non prese cibo né altra cosa necessaria al suo
corpo, se non per il bene di quelli che voleva salvare. Non ebbe niente di
suo; mise tutto a disposizione di tutti: il corpo, l’anima, la Madre, i
discepoli, la tunica. Per noi mangiò, bevve, per noi morì. Le sofferenze, la