Page 60 - Lo Splendore delle Nozze Spirituali
P. 60

CAPITOLO 42
                  La prima uscita

                  Il  primo  modo  di  uscita  riguarda  la  contemplazione  di  Dio  e  della  sua
                  gloria  e  la  sovrabbondante  profusione  dei  suoi  doni:  come  Egli,  cioè,
                  diffonda gioia e felicità abbondantissimamente in tutti gli spiriti beati, a
                  seconda  del  desiderio  di  ciascuno  di  loro,  e  come  essi,  con  tutti  i  doni
                  ricevuti, con tutte le loro forze, rifluiscano nella stessa opulenza divina,
                  dalla  quale  viene  ogni  motivo  di  gioia.  Infatti  il  flusso  divino  esige
                  sempre un riflusso. Dio è come un mare con flusso e riflusso. Un flusso
                  ininterrotto verso tutti quelli che gli sono legati con amore, a seconda del
                  bisogno e della opportunità di ciascuno, e un riflusso che quasi riassorbe
                  tutti quelli che vivono in cielo e in terra, ai quali Dio ha comunicato i suoi
                  doni; riflusso che non riassorbe soltanto  gli uomini,  ma  anche tutto ciò
                  che  essi  hanno  e  che  possono  fare;  anzi  qualche  volta   Iddio  chiede  ad
                  alcuni anche più di quanto essi possono fare. Dio infatti, che si dimostra
                  verso  tutti  noi  sempre  quanto  mai  ricco,  liberale,  misericordioso  e
                  benevolo, s’aspetta che anche noi spendiamo amore e riconoscenza verso
                  di Lui, in proporzione della sua dignità. Dio, se ci pensi, merita e deve
                  essere  amato in proporzione della sua  maestà e  amore; ma qui tutti gli
                  spiriti  vengono  meno.  Perciò  l’amore  dello  spirito  illuminato  non  può
                  accettare  limiti.  L’amore  umano  nasce  e  rimane  sempre  limitato,  e  lo
                  spirito  illuminato  è  in  affanno,  perché  non  riesce  a  trovare  modo  di
                  saldare il suo debito. Ed ecco che il suo amore si rinnova sempre, per lo
                  sforzo  di  amare  Dio  nella  misura  che  Dio  esige  e  che  lo  spirito  stesso
                  vuole. Tutti gli spiriti beati si uniscono insieme e senza interruzione fanno
                  una  sola  grandissima  fiammata  d’amore,  sperando  di  riuscire,  almeno
                  così,  ad  amare  Dio  quanto  Egli  merita  di  essere  amato.  Ma  neanche  la
                  comune fiammata raggiunge lo scopo. La ragione dice chiaramente che la
                  creatura  non  può  concepire  un  amore  che  pareggi  quello  di  Dio;  però
                  l’amore  illuminato  non  si  arrende:  o  amare  Dio,  come  Egli  merita,  o  è
                  meglio soccombere.
                  Resta tuttavia il fatto che la creatura non può amare Dio adeguatamente e
                  questo per l’uomo illuminato finisce per essere un motivo di gioia, perché
                  egli constata che il Signore suo Dio, che egli ama sopra tutte le cose, è così
                  sublime, così eminentemente ricco, che sta al di sopra di tutte le creature,
                  a una distanza che nessuno può raggiungere.
                  Un uomo così illuminato da Dio diffonde luce su tutti gli altri. Si rivolge a
                  tutti i cori e a tutte le gerarchie degli Angeli, a tutti gli esseri, convinto che
   55   56   57   58   59   60   61   62   63   64   65