Page 64 - Lo Splendore delle Nozze Spirituali
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Passione e la povertà che sopportò, furono sue; ma il frutto e il bene, che
                  ne derivano, li mise a disposizione di tutti, per tutta l’eternità.


                  CAPITOLO 48
                  La  comunità  ecclesiale  e  protesta  contro  quelli  che  abusano  delle
                  elemosine

                  Il  Signore  Gesù  ci  lasciò  in  eredità  un  tesoro  che  è  costituito  dai  sette
                  sacramenti e dai beni temporali della Chiesa; i quali però, essendo frutto
                  della sua morte, dovrebbero essere a disposizione di tutti, come devono
                  esserlo  i  ministri  che  vivono  di  questi  beni.  Perciò  quanti  vivono  di
                  elemosina,  cioè  i  religiosi  e  quelli  che  vivono  in  clausura,  dovrebbero
                  stare  a  disposizione  di  tutti,  almeno  attraverso  la  preghiera.  Infatti  la
                  Chiesa primitiva, papi, vescovi e sacerdoti stavano a disposizione di tutti:
                  pensavano  alla  conversione  dei  popoli,  diffondevano  la  fede  e  la
                  sigillavano con la morte e col sangue. Erano semplici, vivevano in pace e
                  unità     di    spirito;    illuminati     dalla     divina     sapienza,      erano
                  meravigliosamente ricchi di lealtà, benevolenza e amore verso Dio e verso
                  tutti gli uomini.
                  Oggi le cose vanno in tutt’altra direzione. Quelli che si godono l’eredità di
                  Cristo  e  le  rendite  della  Chiesa  –  rendite  costituite  a  titolo  di  carità  e
                  beneficenza e per la santificazione del clero – sono di animo incostante,
                  inquieti,  dissoluti,  volubili,  dediti  alle  cose  del  mondo,  niente  affatto
                  preoccupati del loro ufficio; anzi neppure s’interessano di spere che cosa
                  questo  esiga  da  loro.  Pregano  con  le  labbra,  ma  il  loro  cuore  non
                  percepisce  il  senso  delle  loro  orazioni  e  tanto  meno  i  misteri  stupendi
                  delle  divine  Scritture,  dei  sacramenti  e  del  loro  ministero.  Sono  rozzi  e
                  ciechi,  mai sfiorati dalla  luce della divina verità; alcuni si concedono ai
                  piaceri  del  cibo  e  della  bevanda  e  al  diletto  dei  sensi  sfacciatamente  e
                  disordinatamente. E volesse il cielo che si astenessero da piaceri osceni;
                  ma  fino  a  quando  menano  una  vita  di  tal  genere,  non  possono  essere
                  illuminati  da  Dio.  quanto  gli  antichi  maestri  e  sacerdoti  della  Chiesa
                  erano  pieni  di  carità  e  non  riservavano  nulla  per  sé,  tanto  questi  sono
                  avari, spilorci e attenti a non farsi sfuggire niente di mano. Questi modi di
                  vita  sono  in  contrasto  con  quelli  dei  nostri  santi  ed  anche  in  contrasto
                  aperto con quanto ci chiede la venuta di Cristo dentro di noi.
                  Quanto  ho  detto  vorrei  che  fosse  preso  in  generale;  però  ognuno  si
                  esamini e si corregga, se è necessario; se invece si sente immune da questi
                  vizi, si goda la gioia e la pace della buona coscienza, ringrazi Iddio e si
                  renda utile a tutti gli altri a onore di Dio.
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