Page 9 - Lettere
P. 9

Dio» (2Cor 4,4), «non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza
                  con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e
                  divenendo  simile  agli uomini; apparso  in  forma  umana,  umiliò  se
                  stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce. Per
                  questo Dio l’ha esaltato e gli ha dato il nome che  è al di sopra di

                  ogni altro nome; perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi
                  nei cieli, sulla terra e sotto terra; e ogni lingua  proclami che Gesù
                  Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre» (Fil 2,6-11). Dunque, miei
                  cari,  ora  vi  sia  chiaro  il  senso  di  queste  parole,  cioè  che  il  Padre
                  buono «non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti
                  noi» (Rm 8,32), «schiacciato per le nostre iniquità; per le sue piaghe

                  noi  siamo  stati  guariti»  (Is  53,5).  Con  la  sua  potente  parola  ci  ha
                  radunati  da  tutte  le  nazioni,  dai  confini  della  terra  ai  confini  del
                  mondo,  ha  fatto  risorgere  i  nostri  intelletti,  ha  rimesso  i  nostri
                  peccati, ci ha insegnato che siamo membra gli uni degli altri.


                  3.  Vi  prego,  fratelli,  nel  nome  di  nostro  Signore  Gesù  Cristo,  di
                  capire questo grandioso piano di salvezza; egli si è fatto «come noi,
                  escluso il peccato» (Eb 4,15). Ogni intelletto razionale, per il quale il
                  Salvatore  è  venuto,  deve  comprendere  come  è  stato  plasmato,
                  conoscere se stesso, distinguere il bene dal male, perché possa essere
                  liberato per la sua venuta. Infatti coloro che sono stati liberati, grazie
                  al suo disegno di salvezza, sono stati chiamati semi di Dio; questa

                  non è ancora la perfezione, ma soltanto la giustizia del momento che
                  conduce all’adozione filiale.

                  4.  Ma  il  nostro  Salvatore  capì  che  questi  sono  vicini  a  ricevere  lo
                  spirito  di  figli;  essi  lo  hanno  conosciuto  grazie  all’insegnamento

                  dello Spirito Santo e Gesù disse loro: «Non vi chiamo più servi; ma
                  vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l’ho
                  fatto  conoscere  a  voi»  (Gv  15,15).  Così  divennero  audaci  nello
                  spirito, conobbero se stessi e la loro natura spiritual ed esclamarono:
                  «Anche se abbiamo conosciuto Cristo secondo la carne, ora non lo
                  conosciamo più così» (2Cor 5,16). Ricevettero lo spirito di figli, come

                  esclama Paolo:  «Voi  non avete ricevuto  uno  spirito  da  schiavi per
                  ricadere nella paura, ma avete ricevuto uno spirito da figli adottivi
                  per  mezzo  del  quale  gridiamo:  Abbà,  Padre»  (Rm  8,15).  Ora,
                  Signore, noi sappiamo che tu ci hai concesso di essere: «Figli di Dio,
   4   5   6   7   8   9   10   11   12   13   14