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Dio» (2Cor 4,4), «non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza
con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e
divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò se
stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce. Per
questo Dio l’ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di
ogni altro nome; perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi
nei cieli, sulla terra e sotto terra; e ogni lingua proclami che Gesù
Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre» (Fil 2,6-11). Dunque, miei
cari, ora vi sia chiaro il senso di queste parole, cioè che il Padre
buono «non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti
noi» (Rm 8,32), «schiacciato per le nostre iniquità; per le sue piaghe
noi siamo stati guariti» (Is 53,5). Con la sua potente parola ci ha
radunati da tutte le nazioni, dai confini della terra ai confini del
mondo, ha fatto risorgere i nostri intelletti, ha rimesso i nostri
peccati, ci ha insegnato che siamo membra gli uni degli altri.
3. Vi prego, fratelli, nel nome di nostro Signore Gesù Cristo, di
capire questo grandioso piano di salvezza; egli si è fatto «come noi,
escluso il peccato» (Eb 4,15). Ogni intelletto razionale, per il quale il
Salvatore è venuto, deve comprendere come è stato plasmato,
conoscere se stesso, distinguere il bene dal male, perché possa essere
liberato per la sua venuta. Infatti coloro che sono stati liberati, grazie
al suo disegno di salvezza, sono stati chiamati semi di Dio; questa
non è ancora la perfezione, ma soltanto la giustizia del momento che
conduce all’adozione filiale.
4. Ma il nostro Salvatore capì che questi sono vicini a ricevere lo
spirito di figli; essi lo hanno conosciuto grazie all’insegnamento
dello Spirito Santo e Gesù disse loro: «Non vi chiamo più servi; ma
vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l’ho
fatto conoscere a voi» (Gv 15,15). Così divennero audaci nello
spirito, conobbero se stessi e la loro natura spiritual ed esclamarono:
«Anche se abbiamo conosciuto Cristo secondo la carne, ora non lo
conosciamo più così» (2Cor 5,16). Ricevettero lo spirito di figli, come
esclama Paolo: «Voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per
ricadere nella paura, ma avete ricevuto uno spirito da figli adottivi
per mezzo del quale gridiamo: Abbà, Padre» (Rm 8,15). Ora,
Signore, noi sappiamo che tu ci hai concesso di essere: «Figli di Dio,