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Dio fu costretto a imporre loro un nome a seconda delle loro opere.
Ma a quelle che maggiormente hanno progredito, darà gloria in
abbondanza.
Quarta lettera
1. Antonio saluta nel Signore tutti i suoi cari fratelli di Arsinoe e
delle vicinanze e tutti quelli che stanno con loro. Saluto nel Signore
voi tutti, miei cari, che vi siete preparati a andare verso Dio, voi
piccoli e grandi (At 8,10), uomini e donne, figli d’Israele per la
vostra natura spirituale. Figli, veramente è grande la beatitudine che
avete ricevuto perché grande è la grazia che è stata concessa a
questa vostra generazione. Poiché siete santi visitati da Dio, è bene
che nella lotta non vi lasciate prendere dal peso della fatica fino al
momento in cui offriate voi stessi come vittime in tutta purezza a
Dio. Senza purezza, infatti, nessuno è degno dell’eredità.
È importante, miei cari, che voi vi interroghiate sulla natura
spirituale nella quale non vi è più né maschio né femmina, ma
soltanto quella natura immortale che ha un inizio, ma mai una fine.
Bisogna conoscere perché essa è precipitata a tal punto di bassezza e
di vergogna da colpire tutti noi. Conta molto sapere questo perché
la nostra natura è immortale e quindi non destinata a dissolversi col
corpo.
2. Dio vide la gravità della ferita dell’uomo e nella sua misericordia
visitò le sue creature. Dopo un certo tempo, per la sua bontà, diede
loro la legge, venne in loro aiuto, si servì di Mosè (II Lettera, 2; III
Lettera, 2) perché questi consegnasse la legge. Mosè per loro gettò le
fondamenta della casa della verità e voleva sanare la grande ferita
ma non poté terminare la costruzione della casa. Poi si radunò
l’assemblea di tutti i santi e questi chiesero al Padre per la sua bontà
di inviare il nostro Salvatore per la salvezza di tutti. Egli è il nostro
grande, fedele sacerdote, il vero medico in grado di curare la nostra
profonda ferita. Per volontà del Padre, egli fu senza gloria: «Pur
essendo di natura divina, spogliò se stesso, assumendo la
condizione di servo (Fil 2,6-7) e consegnò se stesso per i nostri