Page 12 - Lettere
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nostro intelletto dalla terra, ci ha insegnato che siamo membra gli
                  uni degli altri.

                  3.  Figli,  fate  attenzione  perché  non,  si  dica  di  noi  ciò  che  Paolo
                  afferma: «Dichiarano di conoscere Dio, ma lo rinnegano con i fatti»

                  (Tt 1,16). Ognuno di voi laceri il suo cuore, pianga davanti a Dio e
                  dica:  «Che  cosa  renderò  al  Signore  per  quanto  mi  ha  dato?»  (Sal
                  115,12). Temo, o figli, che si applichi a noi la frase: «Quale vantaggio
                  dalla  mia  morte,  dalla  mia  discesa  nella  tomba?»  (Sal  29,10).  In
                  verità,  figli,  a  voi  «parlo  come  a  persone  intelligenti»  (1Cor  10,15)
                  perché  comprendiate  quel  che  attesto:  se  ognuno  di  voi  non  odia

                  tutto ciò che appartiene alla terra, se non rinuncia ad essa e a tutte le
                  sue opere con tutto il cuore, se non innalza al cielo verso il Padre le
                  mani del suo cuore, ebbene costui non potrà essere salvo.
                  Se uno, invece, farà come ho detto, Dio avrà misericordia della sua
                  fatica,  gli  concederà  il  fuoco  invisibile  (=  il  dono  dello  Spirito),

                  annienterà tutte le sue impurità e renderà puro lo spirito. Anche lo
                  Spirito Santo abiterà con noi, Gesù starà accanto a noi e noi potremo
                  adorare Dio come si conviene. Ma finché siamo legati alle cose del
                  mondo, siamo nemici di Dio, dei suoi angeli e di tutti i suoi santi.

                  4. Ora, miei cari, in nome di nostro Signore Gesù Cristo vi prego di
                  non trascurare la vostra salvezza. Questo breve tempo non vi faccia

                  smarrire il tempo eterno, il corpo corruttibile non vi offuschi il regno
                  della  luce  ineffabile,  il  luogo  dove  subite  il  castigo  non  vi  faccia
                  smarrire  il  trono  degli  angeli  del  giudizio.  In  verità,  figli,  il  mio
                  cuore  si  meraviglia  e  la  mia  anima  è  atterrita  perché  noi  tutti  ci
                  dilettiamo come se fossimo ubriachi. Ognuno di voi ha venduto se

                  stesso  seguendo  la  propria  volontà,  noi  ci  lasciamo  dominare  da
                  essa e non vogliamo volgere il nostro sguardo al cielo per cercare la
                  gloria celeste, l’opera di tutti i santi per camminare sulle loro orme.
                  Dunque,  capite:  gli  angeli  del  cielo,  gli  arcangeli,  i  troni,  le
                  dominazioni,  i  cherubini,  i  serafini,  il  sole,  la  luna,  le  stelle,  i
                  patriarchi, i profeti, gli apostoli, il diavolo, Satana, gli spiriti del ma-

                  le,  il  principe  dell’aria,  insomma,  uomini  e  donne,  fin  dalla
                  creazione appartengono a un’unica sostanza. Al di fuori di questa
                  c’è soltanto la perfetta e beata Trinità del Padre, del Figlio e dello
                  Spirito  Santo.  Per  il  malvagio  comportamento  di  alcune  creature,
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