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diversi a seconda della loro attività. Alcuni sono stati chiamati
arcangeli, altri troni, dominazioni, principati, potestà, cherubini.
Hanno avuto questi nomi perché hanno obbedito alla volontà del
loro Creatore. Per quanto riguarda gli altri, per il loro malvagio
comportamento, sono stati chiamati, e non poteva essere
diversamente, calunniatore, Satana; altri furono chiamati demoni,
spiriti malvagi e impuri, spiriti seduttori, principi di questo mondo.
Di loro vi sono molte altre specie.
Alcuni uomini, nonostante il peso del corpo nel quale abitiamo,
hanno fatto loro resistenza. Di questi alcuni hanno ricevuto il nome
di patriarchi, altri di profeti, re, sacerdoti, giudici, apostoli e molti
altri sono stati eletti per le loro rette azioni. Tutti questi nomi furono
dati a uomini come a donne, a seconda delle loro azioni, perché tutti
hanno una stessa origine. Perciò chi pecca contro il suo prossimo,
pecca contro se stesso; chi fa del male al prossimo, fa del male a se
stesso; e così chi fa del bene al prossimo, fa del bene a se stesso. In
verità, chi può fare del male a Dio? Chi è in grado di nuocergli o di
offrirgli riposo? Chi potrebbe servirlo oppure benedirlo come se gli
fosse necessaria la sua benedizione? Chi può tributargli l’onore che
gli è dovuto? Chi può glorificarlo secondo la sua grandezza?
Per questo, finché siamo rivestiti del peso di questo corpo, destiamo
Dio in noi stessi esortandoci reciprocamente e consegnandoci alla
morte per la salvezza delle nostre anime e per amore l’uno
dell’altro; in tal modo manifesteremo quella misericordia che è stata
usata per noi. Chi conosce se stesso, conosce tutti; perciò è scritto:
«Egli infatti ha creato tutto per l’esistenza» (Sap 1,14). Queste parole
della Scrittura ci istruiscono sulla natura spirituale racchiusa in
questo corpo corruttibile. E questa natura spirituale, che non fa
parte del corpo fin dall’inizio, un giorno gli verrà tolta. Chi sa di
amare se stesso, ama tutti.
8. Miei cari figli, vi prego di non considerare fatica, né di avere a
noia l’amore reciproco. Prendete questo corpo di cui siete rivestiti e
fatene un altare; su quest’altare collocate tutti i vostri pensieri e
davanti a Dio abbandonate ogni malvagio proposito: «Alzate le
mani verso il tempio» (Sal 133,2) di Dio, vale a dire innalzate il
vostro spirito e implorate da Dio il suo grande fuoco invisibile per-
ché scenda dal cielo su di voi e distrugga l’altare e quanto sopra vi è