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posto; e tutti i profeti di Baal, i vostri nemici e le loro opere inique,
                  abbiano timore e fuggano davanti a voi come davanti al profeta Elia
                  (1Re  18,38-40).  Allora  vedrete  sul  mare  come  delle  orme  di  uomo
                  che  vi  porteranno  una  pioggia  spirituale,  la  consolazione  dello
                  Spirito Paraclito.

                  Miei cari figli nel Signore, stirpe d’Israele, non occorre proclamare la
                  beatitudine o menzionare i nomi del vostro essere corporeo perché
                  questo è destinato alla morte. Voi ben sapete l’amore che nutro per
                  voi: non è un amore carnale, ma spirituale, opera di Dio. Perciò sono
                  sicuro che la vostra grande beatitudine consiste nel fatto che avete
                  cercato sia di conoscere la vostra miseria che di rinsaldare la vostra

                  natura invisibile che non è destinata a morire col corpo. Perciò credo
                  che  vi  sia  stata  concessa  la  beatitudine  in  questa  vita.  Vi  sia  ben
                  chiaro  questo:  non  crediate  che  l’intraprendere  l’opera  di  Dio  e  il
                  progredire  in  essa  sia  opera  vostra,  ma  dipende  da  una  certa
                  potenza che sempre vi soccorre.

                  Cercate sempre di offrire voi stessi come vittime a Dio (Rm 12,1) e
                  accogliete con amore la potenza che vi aiuta. Consolerete così Gesù
                  nel suo ritorno, tutta l’assemblea dei santi e anche me, povero uomo
                  che sono rivestito di questo corpo fatto di fango e di tenebra. Vi dico
                  queste cose  per  confortarvi e  vi  prego  perché  noi  tutti siamo  stati
                  creati da un’unica natura invisibile che ha un principio, ma non una
                  fine. Quelli che conoscono se stessi, sanno che la natura che ci unisce

                  è immortale.

                  9.  Voglio  che  sappiate  che  il  nostro  Signore  Gesù  Cristo  è  il  vero
                  intelletto  del Padre.  Da  lui  sono  state  create  tutte  le  nostre  nature
                  spirituali a immagine della sua immagine, perché egli è il capo di

                  tutto il creato e del corpo che è la chiesa (Col 1,18). Perciò noi tutti
                  siamo membra, gli uni degli altri «corpo di Cristo» (1Cor 12,27), e
                  «la testa non può dire ai piedi: non ho bisogno di voi» (1Cor 12,11) e
                  «se  un  membro  soffre,  tutte  le  membra  soffrono  insieme»  (1Cor
                  12,26).  E  così  se  un  membro  si  rende  estraneo  al  corpo  e  non
                  comunica  con  la  testa,  ma  si  compiace  delle  passioni  del  corpo,

                  riceve una ferita incurabile e ha dimostrato quale è il suo principio e
                  quale la sua fine.
                  Perciò il Padre della creazione ebbe pietà per questa nostra ferita che
                  non  poteva  essere  sanata  da  nessuna  creatura,  ma  soltanto  dalla
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