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orecchie ad ascoltare con pace ed esse non vogliono più sentire le
                  maledizioni e le ingiurie degli uomini, ma soltanto parole di bontà e
                  di misericordia per tutte le creature. Una volta, infatti, sia la vista
                  che l’udito erano ammalati.
                  Poi lo Spirito insegnerà la purezza alla lingua; è infatti per causa sua

                  che l’anima si è gravemente ammalata ed è mediante la lingua che
                  l’anima palesa la sua malattia e ad essa ne attribuisce la colpa. La
                  lingua è un organo dell’anima e questa per essa si è maggiormente
                  ammalata.  Dice  in  proposito  l’apostolo  Giacomo:  «Se  qualcuno
                  pensa di essere religioso, ma non frena la lingua e inganna così il
                  suo cuore, la sua religione è vana» (Gc 1,26). In un altro passo dice

                  pure: «La lingua è un piccolo membro e può vantarsi di grandi cose
                  e contamina tutto il corpo» (Gc 3,5-6). Ci sono pure molti altri passi
                  ma  io  non  posso  ricordarli  tutti.  Se  l’intelletto  è  illuminato  dallo
                  Spirito,  prima  ne  è  purificato  e  allora  ricerca  e  affida  alla  lingua
                  parole che non hanno alcuna malvagità, né alcuna volontà del cuore.

                  Si compie allora quel che dice Salomone: «Tutte le parole della mia
                  bocca sono giuste; niente vi è in esse di fallace o perverso» (Pro 8,8).
                  E  in  un  altro  passo  aggiunge:  «La  lingua  dei  saggi  risana»  (Pro
                  12,18) e non mancano molte altre cose.
                  Lo  Spirito  sana  anche le  mani che un tempo,  seguendo  la  volontà
                  dell’intelletto,  compivano  cose  sconvenienti;  ora  invece  lo  Spirito
                  dona  loro  quel  vigore  necessario  per  raggiungere  la  purezza

                  attraverso  le  preghiere  e  le  opere  di  misericordia  e  le  esorta  a
                  compiere  queste  opere.  Così  in  esse  si  realizza  quell’espressione
                  detta  a  proposito  della  preghiera:  «Le  mani  alzate  come  sacrificio
                  della sera» (Sal 140,2), e ancora: «La mano operosa arricchisce» (Pro
                  10,4).

                  Lo Spirito purifica il ventre per quanto concerne i cibi e le bevande
                  senza  essere  mai  sazio  (una  volta  la  volontà  sollecitava  tale
                  passione)  e  i  demoni  lo  avevano  vinto.  Perciò  lo  Spirito  Santo
                  afferma per bocca di Davide: «Con chi aveva uno sguardo superbo e
                  un cuore insaziabile, io non mangiavo» (Sal 100,5). Ma a coloro che
                  chiedono  la  purezza  anche  nel  cibo,  lo  Spirito  stabilisce  un  limite

                  sufficiente,  adeguato  al  corpo,  in  modo  che  non  si  provi  più  la
                  concupiscenza.  Perciò  Paolo  attesta:  «Sia  che  mangiate,  sia  che
                  beviate, sia che facciate qualsiasi altra cosa, fate tutto per la gloria di
                  Dio» (1Cor 10,31). A causa del ventre sazio i pensieri sono messi in
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