Page 8 - La vera religione
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cattolica e dalla partecipazione ai suoi sacramenti, benché fossero identici ai
loro, hanno meritato denominazioni e assemblee proprie, non solo per il loro
linguaggio ma anche per i loro culti: così i Fotiniani, gli Ariani e molti altri.
Diversa è la questione relativamente a coloro che si fecero promotori di
scismi. Infatti avrebbero potuto restare, come paglie, nell’aia del Signore fino
al momento del vaglio finale, se non avessero ceduto, per eccessiva
leggerezza, al vento della superbia e non si fossero, di propria iniziativa,
separati da noi. I Giudei poi, sebbene rivolgano le loro preghiere all’unico
onnipotente Dio, tuttavia, poiché si attendevano da Lui soltanto beni
temporali e visibili, per eccessiva presunzione non hanno voluto riconoscere
nelle loro stesse Scritture gli esordi del nuovo popolo che sorgeva dall’umiltà
e così sono rimasti nella condizione dell’uomo vecchio. Di conseguenza, la
vera religione non va cercata né nella confusione dei pagani né nella feccia
degli eretici né nella fiacchezza degli scismatici né nella cecità dei Giudei ,
ma solo tra quelli che si chiamano cristiani cattolici, o ortodossi, ossia che ne
custodiscono l’integrità e seguono la retta via.
Anche gli erranti rientrano nel piano di salvezza previsto dalla divina Provvidenza e
realizzato dalla Chiesa.
6. 10. La Chiesa cattolica, diffusa saldamente ed ampiamente per tutta la
terra, si serve di tutti gli erranti per i propri fini e per farli redimere, se
vorranno svegliarsi. Si serve infatti dei gentili come terreno di proselitismo,
degli eretici a riprova della propria dottrina, degli scismatici a dimostrazione
della propria stabilità, dei Giudei come termine di confronto per la propria
eccellenza. Pertanto invita i primi ed esclude i secondi, abbandona gli altri ed
oltrepassa gli ultimi; a tutti comunque dà la possibilità di partecipare alla
grazia di Dio, sia che si tratti ancora di formare o di correggere, sia che si
tratti di recuperare o di accogliere. Nei confronti poi dei suoi membri carnali,
cioè di coloro che vivono e giudicano secondo la carne, li tollera come la pula
protegge il frumento nell’aia fino a che esso non venga liberato di tale
protezione . Ma, siccome in quest’aia ciascuno è pula o frumento a seconda
della sua volontà, il peccato o l’errore di ciascuno viene tollerato fino a che
egli non trovi un accusatore o non difenda la sua perversa opinione con
tenace animosità. Gli esclusi, infine, o ritornano perché pentiti oppure,
facendo cattivo uso della libertà, si perdono nella dissolutezza per
ammonirci ad essere vigili; oppure suscitano scismi per mettere a prova la
nostra pazienza; oppure escogitano qualche eresia per offrirci l’opportunità
di saggiare la nostra intelligenza. Questa è la sorte dei cristiani carnali, che
non fu possibile né correggere né tollerare.
6. 11. Spesso la divina Provvidenza permette anche che, a causa di alcune
rivolte troppo turbolente dei carnali, gli uomini buoni siano espulsi dalla