Page 58 - La nube della non conoscenza
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perennemente in alto con gli occhi corporei e cercare di vedere Cristo seduto in
cielo in carne e ossa, o in piedi come lo vide s. Stefano? No, senz’altro! Egli si
rivelò a s. Stefano sotto forma umana in cielo, non perché il primo martire ci
desse l’esempio di come bisogna guardare in cielo materialmente durante la
contemplazione, caso mai dovessimo vederlo anche noi, come lui, in piedi o
seduto o disteso. Quale sia la posizione del suo corpo in cielo, se in piedi o
seduto o disteso, nessuno lo sa. E non occorre nemmeno saperlo. Basta questo:
Cristo è asceso al cielo anima e corpo, senza alcuna distinzione. Allo stesso
modo, la sua umanità, costituita dall’anima e dal corpo, è unita in maniera
indissolubile alla sua divinità. Non interessa affatto sapere se è seduto o in piedi
o disteso, ma piuttosto che è là come gli è più gradito e che atteggia il suo corpo
nella posizione più adeguata al suo essere. E se si mostra disteso o in piedi o
seduto, in una delle rivelazioni corporee a qualche creatura di quaggiù, lo fa per
qualche scopo spirituale, e non perché si trova effettivamente in quella
posizione in cielo.
Un esempio te lo illustrerà meglio. L’espressione «stare in piedi» implica la
prontezza nel soccorrere. Per questo motivo un amico usa dire all’altro,
impegnato in un combattimento fisico: «Fatti coraggio, amico, battiti con vigore
e non abbandonare il campo troppo facilmente. Io sono qui al tuo fianco». Ed
egli non vuole intendere semplicemente lo stare in piedi, perché questa può
anche essere una battaglia a cavallo e non in piedi, o ancora, di movimento e
non di posizione. Ma quando dice che c’è lui al suo fianco, vuole intendere che
è pronto a portargli aiuto.
Questo è il motivo per cui nostro Signore si rivelò a s. Stefano in posizione ritta
su nel cielo, mentre lui subiva il martirio, e non per darci l’esempio di guardare
in alto verso il cielo. E come se avesse detto a s. Stefano, modello di tutti coloro
che soffrono persecuzioni per amor suo: «Guarda, Stefano! Come è vero che io
dischiudo dinanzi a te questo firmamento materiale, che vien chiamato cielo, e
com’è vero che tu mi puoi vedere qui in piedi, così devi credere con uguale
certezza che io sono lì al suo fianco spiritualmente, per la potenza della mia
divinità, e che sono pronto ad aiutarti. Perciò tieniti saldo nella fede, e sopporta
con coraggio i colpi violenti di quelle dure pietre. Io ti darò la corona della
beatitudine come ricompensa, e non solo a te, ma anche a tutti coloro che
soffriranno persecuzioni di ogni sorta per causa mia».
Puoi in tal modo vedere come le apparizioni corporali avvengono per un
preciso scopo spirituale.
CAPITOLO 59
Non bisogna prendere come esempio l’ascensione corporea di Cristo;
il tempo, il luogo e il corpo vanno tutti e tre dimenticati in qualsiasi lavoro
spirituale
E se ora sposti il discorso sull’ascensione di nostro Signore, e dici che essa ha un
significato materiale oltre che spirituale, perché Cristo è asceso al cielo come
vero Dio e vero uomo, e quindi con il suo vero corpo, ti rispondo a questo