Page 55 - La nube della non conoscenza
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di negromanzia — quel l’arte che pretende di evocare gli spiriti maligni — e da
                  altri a cui il diavolo è apparso in forma corporea, che qualunque sia l’aspetto
                  che egli assume, non ha mai più di una narice, e questa è grande e vasta. Egli è
                  ben contento di tirarla in su per far sì che l’uomo vi affondi lo sguardo e giunga
                  a  vedere  il  cervello  nella  sua  testa.  E  il  suo  cervello  non  è  altro  che  il  fuoco
                  dell’inferno,  perché  il  diavolo  non  può  avere  altro  cervello.  E  non  domanda
                  niente di meglio che farvi guardar dentro un uomo; perché costui diventerebbe
                  pazzo per sempre. Ma un perfetto professionista dell’arte negromantica sa bene
                  tutto questo, e quindi prende ogni precauzione perché il diavolo non abbia a
                  fargli del male.
                  Quindi  ho  ragione  quando  affermo,  come  ho  già  detto,  che  ogniqualvolta  il
                  diavolo assume una forma corporea, traspare in qualche modo dal suo aspetto
                  visibile quel che i suoi servitori sono in spirito. Infatti egli infiamma a tal punto
                  l’immaginazione  dei  suoi  contemplativi  con  il  fuoco  dell’inferno,  che  questi,
                  improvvisamente,  pronunciano  giudizi  a  destra  e  a  manca  senza  alcun
                  discernimento,  e  si  arrogano  il  diritto  di  giudicare  le  colpe  degli  altri,  senza
                  avere nemmeno gli elementi per farlo.
                  Questo avviene perché anch’essi non hanno che una sola narice, spiritualmente
                  parlando.  La  divisione  che  c’è  nel  naso  umano,  e  che  separa  una  narice
                  dall’altra, sta a significare che l’uomo deve avere il discernimento spirituale, e
                  saper distinguere il bene dal male; il male dal peggio, il bene dal meglio, prima
                  di poter esprimere un giudizio su qualsiasi cosa abbia sentito dire o vistò fare
                  attorno a lui. Il cervello umano è, in senso spirituale, l’immaginazione, perché
                  per sua natura questa si trova e lavora nella testa.

                                                     CAPITOLO 56
                    Le illusioni che subiscono quelli che fanno affidamento sulle proprie risorse
                       intellettuali e sulla sapienza umana, piuttosto che sulla dottrina e sugli
                                            insegnamenti della santa chiesa

                  Ci sono poi alcuni che se anche non cadono nell’errore che ho appena esposto,
                  tuttavia,  a  causa  del  loro  orgoglio,  della  loro  mente  speculativa  e  avida  di
                  sapere,  e  della  loro  erudizione,  abbandonano  la  dottrina  e  gli  insegnamenti
                  della  santa  chiesa.  Tutti  costoro,  e  anche  i  loro  sostenitori,  fanno  troppo
                  affidamento sul proprio sapere. E poiché non sono fondati, né lo sono mai stati,
                  sull’umile  cieca  esperienza  contemplativa  e  su  una  vita  virtuosa,  allora
                  meritano  di  avere  un’esperienza  falsa  e  illusoria,  contraffatta  e  prodotta  dal
                  nemico spirituale.
                  Avviene  così  che  alla  fine  prorompono  in  bestemmie  contro  tutti  i  santi,  i
                  sacramenti, e gli ordinamenti della santa chiesa. Non mancano poi uomini di
                  mondo dediti ai piaceri della vita, i quali ritengono troppo dure le leggi imposte
                  dalla  santa  chiesa  a  chi  vuol  emendarsi.  Costoro,  con  prontezza  e  leggerezza
                  sconcertante,  passano  dalla  parte  di  questi  eretici  e  sostengono  fermamente,
                  perché pensano di poter fare, sotto la loro guida, una via più comoda di quella
                  ordinata dalla santa chiesa.
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