Page 56 - La nube della non conoscenza
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In verità, chi non vorrà percorrere la via stretta che porta al cielo, si ritroverà su
quella larga che porta all’inferno. Questo è quel che penso io, ma ognuno potrà
rendersene conto di persona. E credo pure che se noi potessimo vedere
chiaramente questi eretici e i loro sostenitori, così come saranno l’ultimo giorno,
li vedremmo oppressi dal peso della loro impudente sfrontatezza nel sostenere
l’errore; ma anche dal peso dei grossi e orribili peccati del mondo e della loro
carne corrotta, che hanno commesso in segreto. E a buon diritto allora si può
chiamarli discepoli dell’Anticristo, poiché di essi si dice che, nonostante la loro
apparente virtù, in privato sono libertini e depravati.
CAPITOLO 57
Come i giovani discepoli presuntuosi fraintendono «in alto»; gli errori che ne
derivano
Ma per ora basta su questo argomento. Dobbiamo andare avanti nel nostro
discorso e vedere come questi giovani discepoli spirituali, presuntuosi
fraintendono quest’altra parola: «in alto».
Se capita loro di leggere, o di sentir leggere o dire, che gli uomini devono levar
in alto il loro cuore a Dio, eccoli fissare lo sguardo sulle stelle, come se volessero
oltrepassare la luna, e tendere le orecchie, come se sentissero cantare un angelo
dal cielo. Sull’onda delle loro fantasie mentali, costoro giungono talvolta a
perforare i pianeti, e a fare un buco nel firmamento per guardarci dentro. Si
fabbricano un Dio a loro piacimento, lo ammantano di ricche vesti e lo mettono
su un trono: un Dio così strano non è mai stato dipinto sulla faccia della terra.
Ancora, si fabbricano angeli in forma umana e ciascuno con il suo diverso
strumento musicale: una cosa di questo genere non la si è mai vista né sentita
quaggiù.
Alcuni di questi uomini, il diavolo li inganna in modo del tutto meraviglioso.
Infatti, manda loro una specie di rugiada — cibo degli angeli, essi pensano —
che discende come dal cielo e cade dolcemente e deliziosamente nella loro
bocca. Ecco perché hanno preso l’abitudine di starsene seduti con la bocca
aperta, come se volessero’ prender mosche. Ma per quanto a loro possa
sembrare santo, tutto questo non è che una mera illusione: la loro anima nel
frattempo è completamente vuota di ogni vera devozione. Il loro cuore, invece,
è pieno di vanità e falsità, a causa dello strano lavorio della loro
immaginazione. Ed ecco che spesso il diavolo inganna le loro orecchie con
suoni inusitati, i loro occhi con luci folgoranti e misteriose, il loro naso con
profumi gradevolissimi: nonostante tutto, questi sono fenomeni fasulli.
Ma essi non la pensano così. Tenendo lo sguardo rivolto in alto, credono di
seguire l’esempio di s. Martino, che vide Dio, per rivelazione, rivestito del suo
mantello nel bel mezzo dei suoi angeli, o di s. Stefano, che vide nostro Signore
nella gloria dei cieli, o di molti altri; e in particolare, di Cristo stesso, che ascese
al cielo con il corpo alla vista dei suoi discepoli, Perciò essi dicono che
dobbiamo tenere gli occhi rivolti all’insù. Son pronto ad ammettere che nel
nostro contegno fisico dobbiamo levare in alto gli occhi e le mani, se lo spirito ci