Page 53 - La nube della non conoscenza
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buffoni  ridanciani  o  mattacchioni  senza  il  senso  della  misura.  Sarebbe  bene,
                  invece, comportarsi con sobrietà e compostezza e avere in sé una gioia genuina,
                  e non smodata.
                  Con ciò non voglio dire che tutti questi atteggiamenti eccentrici sono di per sé
                  peccati gravi, e nemmeno che tutti coloro che li assumono sono di per sé grandi
                  peccatori:  Ma  quel  che  voglio  dire  è  che  se  simili  atteggiamenti  inusitati  e
                  sconvenienti  prendono  piede  a  tal  punto  da  diventare  padroni  di  chi  li
                  possiede, tanto che costui non riesce più a liberarsene, allora sono segni sicuri di
                  orgoglio, di mente perversa, di sregolata mostra di sé e di avidità di sapere. In
                  particolare rivelano un cuore instabile e una mente irrequieta, e, quel che più
                  conta,  un’assoluta incapacità  a compiere  il lavoro di cui parla questo libro.  È
                  questo  l’unico  motivo  per  cui  mi  sono  dilungato  su  questi  errori  e  su  queste
                  illusioni: perché in tal modo il contemplativo può verificare il proprio lavoro.

                                                     CAPITOLO 54
                                 Grazie a questo lavoro l’uomo sa governare se stesso
                         con tutta saggezza e diventa piacevole sia nel corpo che nell’anima

                  Chiunque  si  dedica  al  lavoro  della  contemplazione,  si  accorge  che  ne  riceve
                  benefici  effetti  sia  nel  corpo  che  nell’anima,  tanto  da  riuscire  gradevole  e
                  simpatico agli occhi di tutti coloro che lo guardano. Tutto questo  è così vero,
                  che se l’uomo o la donna più brutti del mondo dovessero diventare, per grazia
                  di  Dio,  dei  contemplativi,  si  ritroverebbero  improvvisamente  cambiati,  per
                  effetto  della  grazia,  anche  nell’aspetto  fisico.  Qualsiasi  persona  buona,
                  nell’incontrarli, resterebbe contenta e felice di godere della loro compagnia, e
                  per  di  più  si  sentirebbe  riconfortata  spiritualmente  dalla  loro  presenza  e  in
                  qualche modo ravvicinata a Dio.
                  Chiunque può, cerchi dunque di avere per grazia questo dono; infatti, chi l’ha
                  veramente, è in grado di governare se stesso e tutto ciò che gli appartiene, in
                  virtù di questo dono. Sa, anche usare moderazione quando occorre, per tutti i
                  tipi e i caratteri. Sa essere a suo agio con tutti, peccatori incalliti o meno, senza
                  che  in  lui  ci  sia  peccato,  meravigliando  così  tutti  quelli  che  lo  vedono,  e
                  attirando altri, con l’aiuto della grazia, allo stesso lavoro spirituale che fa lui. La
                  sua  condotta  e  le  sue  parole  sono  piene  di  saggezza  spirituale,  di  fuoco  e  di
                  frutti,  sono  ferme  e  veraci,  e  non  conoscono  falsità,  né  ogni  altra  finzione  o
                  lusinga propria degli ipocriti.
                  In effetti ci sono certuni che sprecano tutte le loro energie, esteriori e interiori,
                  per abbellire i loro discorsi, e pensano  soltanto a rinforzare la loro figura e a
                  puntellarla  da  ogni  lato,  per  timore  che  cada,  con  numerose  paroline,  umili
                  piagnucolii  e  gesti  appariscenti  di  devozione.  Costoro  si  preoccupano  più  di
                  apparire  santi  agli  occhi  degli  uomini,  che  non  di  esserlo  effettivamente  agli
                  occhi di Dio e dei suoi angeli. Se la prendono di più e restano maggiormente
                  afflitti per un gesto inconsulto o una parola indecente o sconveniente detta in
                  pubblico,  che  non  per  mille  pensieri  vani  e  altrettanti  impulsi  peccaminosi  e
                  maleodoranti  che,  essi  hanno  deliberatamente  ammassato  dentro  di  sé  o  che
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