Page 7 - La Fede e le Opere
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quelli a motivo dei quali non siete più nella Chiesa, voi tuttavia avreste
                  dovuto rimanere nella Chiesa, sopportando coloro che non avreste potuto
                  minimamente  correggere  o  isolare  ”.  Altri,  invece,  corrono  il  rischio
                  opposto:  visto  che  la  mescolanza  dei  buoni  e  dei  cattivi  nella  Chiesa  è
                  stata proposta per il presente o predetta per il futuro, e imparati i precetti
                  della pazienza (precetti che ci rendono così  saldi da non  impedirci, per
                  quanto è evidente che nella Chiesa c’è zizzania, la fede e la carità in modo
                  che noi stessi ci allontaniamo dalla Chiesa con il pretesto che in essa c’è
                  zizzania),  pensano  che  debba  essere  abbandonata  ogni  disciplina  della
                  Chiesa e assegnano a coloro che vi sono preposti una vita tranquilla, che
                  però è assolutamente perversa: come se concernesse loro soltanto dire che
                  cosa è da evitare o che cosa è da fare, e non anche prendersi cura di quello
                  che ciascuno fa.

                  La sana dottrina insegna come regolarsi davanti ai cattivi nella Chiesa.
                  5. 7. Noi riteniamo che appartenga a una sana dottrina regolare la vita e il
                  giudizio sulla base di entrambi i tipi di testi, di modo che sia tolleriamo i
                  cani nella Chiesa, per la pace della Chiesa, sia, una volta che tale pace è
                  stata assicurata, non diamo ai cani ciò che è santo. Quando dunque, o per
                  negligenza  della  gerarchia  o  per  circostanze  che  non  dipendono  da  noi
                  ovvero per intrighi segreti, troviamo nella Chiesa dei cattivi, cosa che non
                  possiamo  né  correggere  né  limitare  mediante  la  disciplina  ecclesiastica,
                  allora (perché nel nostro cuore non cresca l’empia e funesta presunzione
                  per  la  quale  pensiamo  di  doverci  separare  da  essi  per  non  essere
                  contaminati dai loro peccati, cercando poi di trascinarci dietro un codazzo
                  di  discepoli  puri  e  santi,  separati  dall’unità  viva  come  se  fosse
                  un’associazione di peccatori) ci vengano in mente quelle parabole, quelle
                  divine predizioni e quegli esempi così chiari delle Scritture con i quali è
                  stato manifestato e preannunziato che i cattivi saranno mescolati ai buoni
                  nella Chiesa fino alla fine del tempo, fino al momento del giudizio e che,
                  in questa unitaria partecipazione ai Sacramenti, essi non saranno di alcun
                  danno  per  i  buoni  che  non  diventeranno  complici  delle  loro  azioni.
                  Quando, invece, coloro che governano la Chiesa, senza comprometterne
                  la pace, hanno la possibilità di esercitare la disciplina contro gli iniqui e
                  gli empi, allora, per evitare che dormiamo nell’indolenza e nella pigrizia,
                  lasciamoci  stimolare  con  il  pungolo  di  altri precetti, che rispecchiano la
                  severità  del  freno.  In  tal  modo,  dirigendo  i  nostri  passi  nella  via  del
                  Signore, con la sua guida e il suo aiuto, secondo i precetti degli uni e degli
                  altri  testi,  non  ci  abbandoniamo  al  torpore  in  nome  della  pazienza  né
                  diventiamo impetuosi con il pretesto dello zelo.

                  Divieto di ammettere al battesimo chi rifiuta di correggersi.
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