Page 6 - La Fede e le Opere
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Nella  Chiesa,  dunque,  vige  tanto  il  criterio  del  lasciar  correre  e  del
                  tollerare  i  peccatori  quanto,  di  contro, il criterio del rimproverarli e del
                  castigarli, del non ammetterli o dell’escluderli dalla comunione.

                  Gli uomini sbagliano perché non rispettano la misura.
                  4.  5.  Ma  gli  uomini  sbagliano  perché  non  rispettano  la  misura:  quando
                  hanno cominciato ad andare in una direzione con zelo, non badano più
                  agli altri testi dell’autorità divina, che li potrebbero far recedere da quel
                  proposito  e  indurli  a  stabilirsi  in  quella  posizione  che  risulta
                  dall’equilibrio di verità e moderazione. E questo si verifica non soltanto
                  per la questione di cui ora stiamo discutendo, ma anche per molte altre.
                  Così alcuni, che tenevano presenti quei testi delle Sacre Scritture nei quali
                  si dice che si deve adorare un solo Dio, credettero che il Padre fosse una
                  stessa ed identica cosa col Figlio e così pure lo Spirito Santo; altri invece,
                  come oppressi dalla malattia contraria, prestando attenzione a quei testi
                  nei quali si annunzia la Trinità e non riuscendo a comprendere come Dio
                  possa essere uno se il Padre non è il Figlio, né il Figlio è il Padre, né lo
                  Spirito Santo il Padre o il Figlio, ritennero che si dovesse sostenere anche
                  la  diversità  delle  sostanze.  Alcuni  poi,  cogliendo  nelle  Scritture  la  lode
                  della santa verginità, condannarono il matrimonio, mentre altri, seguendo
                  quei testi nei quali sono esaltate le caste unioni, posero la verginità sullo
                  stesso piano del matrimonio. Alcuni infine, leggendo: È bene, o fratelli, non
                  mangiare carne né bere vino  e altre cose simili, giudicarono impuro quanto
                  creato  da  Dio  e,  in  particolare,  i  cibi  che  piacquero  loro;  altri,  invece,
                  leggendo Tutto ciò che Dio ha creato è buono e nulla è da rigettarsi, quando lo si
                  prende  con  rendimento  di  grazie,  sprofondarono  nella  voracità  e
                  nell’ubriachezza  incapaci  di  strappare  da  sé  i  vizi,  a  meno  di  sostituirli
                  con vizi contrari o altrettanto gravi o peggiori.

                  Varie  le  reazioni  di  fronte  alla  mescolanza  dei  buoni  con  i  cattivi  nella
                  Chiesa.
                  4.  6.  Così  avviene  anche  per  la  questione  di  cui  ci  occupiamo.  Alcuni,
                  guardando  ai  precetti  di  severità  che  ci  ammoniscono  a  castigare  gli
                  irrequieti,  a  non  dare  ai  cani  ciò  che  è  santo,  a  considerare  come  un
                  pagano  colui  che  disprezza  la  Chiesa,  a  strappare  dalla  compagine  del
                  corpo  il  membro  che  scandalizza,  sconvolgono  talmente  la  pace  della
                  Chiesa  che  si  sforzano  di  separare  la  zizzania  prima  del  tempo  ma,
                  accecati da questo errore, sono essi stessi a separarsi dall’unità di Cristo. E
                  questo è quanto ci è accaduto con lo scisma di Donato. Non mi riferisco a
                  quelli che, pur sapendo che Ceciliano fu attaccato con accuse non vere ma
                  calunniose,  per  un  mortifero  pudore  si  ostinano  nel  loro  pernicioso
                  giudizio,  ma  a  quelli  dei  quali  diciamo:  “  Anche  se  fossero  stati  cattivi
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