Page 7 - L'immortalità dell'Anima
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dialogo condotto con buon metodo, la scopriamo soltanto nel nostro spirito. E
                  scoprire  non  è  il  medesimo  che  produrre  o  causare,  altrimenti  la  mente
                  causerebbe  verità  eterne  con  una  scoperta  operata  nel  tempo.  Talora  infatti
                  scopre verità eterne. Nulla v'è infatti di più eterno che l'idea del circolo o altre
                  nelle varie discipline. È assurdo che esse non siano per sempre o che cessino
                  d'essere. Ed è anche evidente quindi che lo spirito umano è immortale e che le
                  nozioni intelligibili esistono nella sua interiorità, sebbene possa sembrare che, o
                  per non averle apprese o per averle dimenticate, non le abbia o le abbia perdute.


                  c) Non soggezione alla passione...


                  5. 7. Ora esaminiamo in quali limiti si deve intendere il divenire dello spirito.
                  L'arte liberale suppone un soggetto. Facciamo dunque l'ipotesi che lo spirito sia
                  soggetto. È impossibile in tale ipotesi che il soggetto soggiaccia al meccanismo
                  senza il soggiacervi di ciò che è nel soggetto. Non si può ritenere per apodissi
                  che l'arte liberale e il pensiero non sono nel divenire se ci si obietta validamente
                  che  lo  spirito,  in  cui  essi  esistono,  è  nel  divenire.  Poi  non  v'è  maggiore
                  soggezione al divenire che il passaggio da un contrario all'altro. Infine, per non
                  parlare  d'altro,  non  si  può  negare  che  lo  spirito  può  trovarsi  nell'ignoranza
                  ovvero possedere scienza. Esaminiamo prima di tutto in quanti modi s'intende
                  il così detto divenire dell'anima. I più noti soltanto ed evidenti per noi, a mio
                  molo  di  vedere,  sono  due  nel  genere,  molti  nella  specie.  Si  dice  che  l'anima
                  soggiace  al  meccanismo  o  secondo  i  perturbamenti  fisici  o  secondo  quelli
                  propri:  secondo  i  perturbamenti  fisici,  per  esempio,  a  causa  dell'età,  delle
                  malattie, dei dolori, della fatica, delle sventure, dei piaceri; secondo i propri, ad
                  esempio,  con  i  desideri,  la  gioia,  il  timore,  l'affanno,  l'applicazione,
                  l'apprendimento.


                  ... del soggetto in quanto pensiero;



                  5.  8.  Ma  facciamo  l'ipotesi  che  queste  perturbazioni  non  costituiscano  una
                  dimostrazione valida per la mortalità dell'anima. Prese separatamente intanto
                  non  sono  certamente  un'obiezione  temibile.  Basta  esaminare,  perché  non
                  costituiscano  obiezione  al  nostro  assunto,  che  nel  divenire  del  soggetto  è
                  implicito  formalmente  il  divenire  di  ciò  che  è  nel  soggetto.  Dunque  non
                  costituiscono  obiezione.  Si  avrebbe  infatti  un  divenire  che  comporterebbe  la
                  mutazione sostanziale del soggetto. Ad esempio, se un pezzo di cera diviene da
                  bianco nero, è egualmente cera. Allo stesso modo se assume da quadrangolare
                  figura circolare, da molle diviene dura, da calda fredda, queste proprietà sono
                  nel  soggetto  e  soggetto  rimane  la  cera.  E  rimane  cera,  non  più  o  meno  cera
                  sebbene  le  proprietà  siano  nel  divenire.  È  possibile  quindi  un  determinato
                  divenire  delle  proprietà  che  sono  nel  soggetto  senza  che  esso  soggiaccia  a
                  mutazione nella sostanza e nel nome. Ma facciamo il caso che avvenga una così
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