Page 6 - L'immortalità dell'Anima
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b) Esistenza dell'idea nell'anima...
4. 5. Se nello spirito v'è qualche cosa che non soggiace al divenire e suppone la
vita, ne consegue necessariamente che nello spirito la vita sia indeficiente.
L'argomento è tale che, posta la validità della premessa, è valida anche la
conclusione. Ora la premessa è valida. È assurdo affermare infatti, per tacere di
altri esempi, che il pensiero matematico è nel divenire, che qualsiasi arte
liberale non è indefettibile in virtù del pensiero, che l'arte liberale non è nel
dotto anche se non la esercita, che è sua indipendentemente dallo spirito, che
possa esistere dove non c'è vita, che un essere non diveniente possa cessar
d'esistere, che siano differenti l'arte liberale e il pensiero. Infatti sebbene l'arte
liberale sia definita come un sistema di vari pensieri, essa tuttavia si può
definire con tutta verità e considerare come pensiero. Ma sia che si interpreti
nell'uno come nell'altro senso, se ne deduce egualmente che l'arte liberale non
soggiace al meccanismo. È egualmente manifesto non solo che l'arte liberale è
nella coscienza del dotto, ma che è soltanto ed inseparabilmente nella coscienza
del dotto. Se infatti essa fosse separata dalla coscienza, o potrebbe esistere fuori
della coscienza, o non esisterebbe in alcuna parte, o potrebbe per contatto
passare da una coscienza ad un'altra. Ma come l'arte liberale implica sempre la
vita così la vita col pensiero è propria soltanto dell'anima umana. Allo stesso
modo è impossibile che un essere reale non sia in qualche parte e che ciò che
non soggiace al meccanismo cessi in un determinato momento d'esistere. Se poi
l'arte liberale passasse di soggetto in soggetto per rimanere in uno
abbandonando l'altro, non si può insegnare l'arte liberale se non perdendola
ovvero non la si apprende se non per la dimenticanza o morte di un altro. Ma se
queste conclusioni sono assurde e false come lo sono, l'anima umana è
immortale.
... anche se non è sempre e universalmente in atto;
4. 6. Ma supponiamo che l'arte liberale ora sia ed ora non sia in una coscienza. È
un fatto assai noto, dovuto alla dimenticanza o all'ignoranza. Anche in tal caso
non si può dedurre contro l'immortalità se si spiega la premessa nella seguente
maniera. O v'è qualche cosa nello spirito anche se non v'è nell'attuale stato di
coscienza, ovvero in una mente colta non rimane la disciplina della musica
nell'atto che si applica alla geometria. Ma questa conclusione è falsa, quindi la
prima è vera. La mente non ha coscienza di possedere una nozione se questa
non è rappresentata. Vi può esser quindi nello spirito qualche cosa di cui esso
non è cosciente. Per quanto tempo vi rimanga non importa. Poniamo dunque
che un soggetto sia stato occupato in altre cose tanto a lungo che non gli è più
possibile richiamare alla coscienza rappresentazioni anteriori. Tale stato si
chiama dimenticanza o ignoranza. Ma quando noi scopriamo qualche verità
riguardante le discipline liberali in una meditazione interiore ovvero in un