Page 11 - L'immortalità dell'Anima
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perfezione. Sul problema si deve investigare con diligenza ed esaminarlo bene,
                  perché non si affermi che per tale deperimento lo spirito cessi di essere. Esso è
                  certamente privo d'una sua perfezione mentre è nell'ignoranza; ma non si deve
                  credere  che  tale  privazione  possa  aumentare  al  punto  da  spogliare  lo  spirito
                  d'ogni proprietà e che mediante tale deperimento lo induca al nulla e lo faccia
                  cessar d'essere. E se possiamo dimostrare che neanche il corpo può esser privo
                  della forma per cui è corpo, a buon diritto forse renderemo evidente che a più
                  forte ragione non si può sottrarre allo spirito ciò per cui è spirito. Infatti chi sa
                  ben guardare nella interiorità dovrà confessare che la coscienza, comunque sia,
                  ha più valore di qualsiasi corpo.

                  ... sebbene prodotto e posto nel divenire...



                  8. 14. Sia dunque premessa della nostra dimostrazione che qualsiasi essere non
                  si  produce  o  genera  da  sé,  altrimenti  sarebbe  prima  di  essere.  Il  secondo
                  enunciato è assurdo: quindi il primo è vero. Allo stesso modo l'essere che non è
                  stato né prodotto né generato e tuttavia esiste è essenzialmente supertemporale.
                  Ed erra gravemente chi attribuisce tale natura ed eccellenza all'essere corporeo.
                  Ma perché polemizzare?. A più forte ragione saremmo costretti ad attribuirle
                  allo  spirito.  Certamente  se  un  qualche  essere  corporeo  è  supertemporale,
                  qualsiasi essere  spirituale  è  supertemporale, poiché  qualsiasi essere  spirituale
                  ha più valore di qualsiasi essere corporeo e le cose supertemporali più valore
                  delle cose che non lo sono. Ma nell'ipotesi, la quale è vera, che il corpo sia stato
                  prodotto, è prodotto da causa efficiente e ad esso non inferiore. Altrimenti la
                  causa  efficiente  sarebbe  stata  nell'impossibilità  di  dare  all'essere  prodotto  ciò
                  che  esso  è  per  esseità.  Ma  neanche  da  causa  agente  di  pari  grado;  è  infatti
                  necessario che essa abbia un potere efficiente superiore all'effetto prodotto. Del
                  generante infatti si dice non illogicamente che è della stessa natura dell'essere
                  generato. Il mondo è stato quindi prodotto da una causa generante più potente
                  e più attuale e certamente non corporea. Se corpo fosse prodotto da corpo, il
                  mondo  non  avrebbe  potuto  esser  stato  prodotto.  È  assolutamente  vero
                  l'enunciato  che  abbiamo  posto  come  principio  della  presente  dimostrazione,
                  che,  cioè,  una  cosa  non  può  da  sé  prodursi.  La  causa  generante  incorporea,
                  produttrice  del  mondo  sensibile,  regge  l'universo  con  potere  sempre  in  atto.
                  Non  ha  prodotto  per  allontanarsi  e  abbandonare  l'effetto.  L'essere  che  non  è
                  corpo  non  si  muove  nello  spazio,  per  così  dire,  allo  scopo  di  separarsi
                  dall'essere  che  occupa  lo  spazio.  Inoltre  come  causa  efficiente  non  può  esser
                  discontinua  nel  conservare  il  proprio  prodotto  e  permettere  così  che  esso
                  rimanga privo della forma per cui esiste, nei limiti in cui esiste. Infatti l'essere
                  che  non  esiste  da  sé,  se  è  abbandonato  dall'essere  per  cui  esiste,  cesserà
                  d'esistere. E non possiamo affermare che il corpo, quando è stato prodotto, ha
                  ricevuto  il  potere  di  essere  autosufficiente  qualora  fosse  abbandonato  dalla
                  causa produttrice.
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