Page 7 - L’Amicizia Spirituale
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custode dell’amore, o, come ha detto qualcuno, “un custode dell’animo
stesso”, perché l’amico, come lo intendo io, deve essere il custode
dell’amore vicendevole, o meglio del mio stesso animo: deve conservare
in un silenzio fedele tutti i segreti del mio animo; curare e tollerare,
secondo le sue forze, quanto vi trova di imperfetto; gioire quando l’amico
gioisce; soffrire quando soffre; sentire come proprio, tutto ciò che è
dell’amico. L’amicizia dunque è quella virtù che lega gli animi in un patto
così forte di amore e di dolcezza che quelli che prima erano tanti ora sono
una cosa sola. Per questo i grandi filosofi hanno posto l’amicizia non tra
le realtà casuali e passeggere, ma tra le cose eterne. È quanto lo stesso
Salomone sembra dire nel libro dei Proverbi quando scrive: “Un amico
vuol bene sempre” (Pr 17,17), affermando così con chiarezza che
l’amicizia è eterna se è vera; se invece cessa di esistere, vuol dire che non
è vera, anche se lo sembrava.
Giovanni: Com’è allora che si dice che anche tra grandi amici sorgono
gravi inimicizie?
L’amicizia: un ideale da perseguire anche con il sacrificio
Aelredo: Di questo, se Dio vorrà, parleremo a suo tempo. Voglio subito
che tu sappia che non è mai stato vero amico uno che ha potuto offendere
un altro dopo averlo accolto nella sua amicizia. E nemmeno può dirsi che
abbia gustato la gioia della vera amicizia chi, una volta offeso, cessa di
amare colui che prima amava. Infatti chi è amico, ama sempre. Se anche
fosse rimproverato, insultato, dato alle fiamme, messo in croce, chi è
amico ama sempre; e, come dice san Gerolamo: “Un’amicizia che può
spegnersi non è mai stata una vera amicizia!” (Epist. 41, ad Ruffin.).
Giovanni: Se la perfezione della vera amicizia è così grande, non mi
stupisco più che siano cosi rari quelli che sono stati riconosciuti come veri
amici. Cicerone dice addirittura che, in tanti secoli che lo hanno
preceduto, si possono contare “appena tre o quattro” (Lib. de Amic., n. 15)
veri amici che per la loro virtù e bontà abbiano raggiunto la notorietà.
Visto poi che anche nella nostra epoca cristiana gli amici sono così rari, mi
pare proprio di sudare per niente nel tentativo di far mia questa virtù. È
una grandezza che mi spaventa, e che credo non raggiungerò mai.
Aelredo: È stato detto che “già il solo tentativo di arrivare a cose grandi è
grande”. Per questo è tipico degli animi più grandi riflettere
costantemente sulle cose più sublimi, con il risultato che, o raggiungono
quello che desiderano, o conoscono con maggior chiarezza quale deve
essere il vero oggetto del loro desiderio: puoi star certo che ha già fatto un
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