Page 84 - Frasi agostiniane
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in qualche modo una realtà così alta. (Confess. 9, 10, 23)

                851.      Elevandoci con più ardente impeto d'amore verso l'Essere stesso,
                    percorremmo su su tutte le cose corporee e il cielo medesimo, onde il sole, la
                    luna e le stelle brillano sulla terra. E ancora ascendendo in noi stessi con la
                    considerazione, l'esaltazione, l'ammirazione delle tue opere, giungemmo alle
                    nostre anime e anch'esse superammo per attingere la plaga dell'abbondanza
                    inesauribile, ove pasci Israele in eterno col pascolo della verità, ove la vita è
                    Sapienza, per cui si fanno tutte le cose presenti e che furono e che saranno,
                    mentre essa non si fa, ma tale è oggi quale fu e quale sempre sarà ... E mentre
                    ne parlavamo e anelavamo verso di lei, la cogliemmo un poco con lo slancio
                    totale della mente, e sospirando vi lasciammo avvinte le primizie dello
                    spirito, per ridiscendere al suono vuoto delle nostre bocche, ove la parola ha
                    principio e fine. (Confess. 9, 10, 24)

                852.      Poiché è vero che tutti gli uomini vogliono essere beati, che questo è il
                    solo fine cui aspirano con un amore ardentissimo e in vista di questo
                    desiderano anche tutte le cose, e, d'altra parte, nessuno può amare ciò di cui
                    ignora del tutto la natura e la qualità e nessuno può ignorare la natura di ciò
                    che sa di volere, ne consegue che tutti sanno che cos'è la vita beata. (De Trin.
                    13, 5, 8)

                853.      L'essere ragionevole è creato in un grado tanto alto che, sebbene sia nel
                    divenire, tuttavia, unendosi al bene che non diviene, cioè a Dio sommo,
                    raggiunge la felicità e colma la propria insoddisfazione soltanto se è felice, e
                    Dio soltanto può colmarla. (De civ. Dei 12, 1. 3)


                854.      La beatitudine, che può rendere beata l'anima stessa, non si realizza se
                    non mediante la partecipazione a quella vita sempre viva, a quella sostanza
                    immutabile ed eterna che è Dio ... E così come l'anima, che è inferiore a Dio,
                    comunica la vita a ciò che è inferiore ad essa, cioè al corpo, così non può,
                    l'anima, ricevere la vita che la rende felice, se non da ciò che è superiore
                    all'anima stessa ... L'anima è superiore al corpo, e Dio è superiore all'anima.
                    L'anima arricchisce ciò che è inferiore e riceve da chi le è superiore. Si ponga
                    al servizio del suo Signore, se non vuol essere calpestata dal suo servo. Non
                    c'è che il solo Dio che può rendere beata l'anima ... L'anima diventa beata
                    partecipando alla vita di Dio. ... Tu non troverai la beatitudine nell'angelo,
                    ma dove la trova l'angelo, lì la troverai anche tu. (In Io. ev. tr. 23, 5)

                855.      A noi dunque, che crediamo, lo Sposo si presenti bello. Bello è Dio,
                    Verbo presso Dio; bello nel seno della Vergine, dove non perdette la divinità
                    e assunse l'umanità; bello il Verbo nato fanciullo, perché mentre era fanciullo,
                    succhiava il latte ed era portato in braccio, i cieli hanno parlato, gli angeli


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