Page 79 - Frasi agostiniane
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propria condotta del giorno dopo. (Ep. 130, 2, 4)

                820.      Questi e altri simili segni di cuori innamorati l'uno dell'altro espressi
                    dalla bocca, dalla lingua, dagli occhi e da mille gesti gradevolissimi, sono
                    l'esca, direi, della fiamma che fonde insieme le anime e di molte ne fa una
                    sola. (Confess. 4, 8. 13)

                821.      Quando uno vede il suo amico fare qualcosa di male, lo ritrae da ciò: se
                    non lo ascolta, pronuncia anche parole di riprensione, sgrida, litiga. A volte è
                    costretto proprio a litigare. Ma è l'amore che litiga. Non badare all'apparente
                    severità di chi rimprovera: guarda alla sorgente, cerca la radice da dove viene
                    quell'atteggiamento. (In Io. ep. tr. 10, 7)

                822.      L'amicizia non dev'essere circoscritta in limiti angusti. Essa abbraccia
                    tutti quelli cui son dovuti affetto e amore, quantunque si rivolga con più
                    propensione verso alcuni e con più esitazione verso altri. Essa si estende sino
                    ai nemici, per i quali siamo tenuti anche a pregare. (Ep. 130, 6, 13)

                823.      Se è la virtù a condurci alla vita beata, posso affermare che la virtù non
                    è altro che il sommo amore di Dio. Infatti la ripartizione della virtù in altre
                    quattro, da quel che posso capire, dipende da una modulazione dello stesso
                    amore. (De mor. Eccl. Cath. 1, 15, 25)

                824.      Animato dalla carità ti sarà facile tutto ciò che prima era assai faticoso,
                    sorretto da essa ti sarà leggero tutto ciò che giudicavi pesante. Prendi questo
                    carico: non ti opprimerà, ti solleverà, sarà per te come le ali. (Serm. 68, 13)


                825.      Tanto infatti può il sentimento dell'animo solidale, che quando (i
                    discepoli) si lasciano influenzare da noi che parliamo e noi da loro che
                    imparano, abitiamo l'uno negli altri: così è come se quelli dicessero a noi ciò
                    che ascoltano e noi imparassimo da loro ciò che insegniamo. Non accade
                    forse di solito che, quando mostriamo a chi non li ha mai visti prima, luoghi
                    belli e ameni, di città o di campagna (che noi, avendoli già visti,
                    attraversiamo senza alcun interesse), si rinnovi il nostro piacere nel loro
                    piacere della novità? E tanto più, quanto più sono amici! Perché attraverso il
                    legame dell'amore, quanto più noi viviamo in essi, tanto più le cose vecchie
                    diventano nuove anche per noi. (De cath. rud. 12, 17)

                826.      Una volta per tutte dunque ti viene imposto un breve precetto: ama e
                    fa' ciò che vuoi; sia che tu taccia, taci per amore; sia che tu parli, parla per
                    amore; sia che tu corregga, correggi per amore; sia che tu perdoni, perdona
                    per amore; sia in te la radice dell'amore, poiché da questa radice non può




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