Page 76 - Frasi agostiniane
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senza la nostra volontà, ma la nostra volontà si dimostra inferma davanti alla
                    legge, perché la grazia guarisca la volontà, e la volontà guarita osservi la
                    legge, non più soggetta alla legge, né bisognosa della legge. (De spir. et litt. 9,
                    15)

                805.      Essere significa esistere sempre nel medesimo modo ... Tutto ciò che
                    può cambiare, una volta cambiato non è più ciò che era ... lì è intervenuta
                    come una morte ... È morto il nero sul capo dell'uomo canuto, è morta la
                    bellezza nel corpo del vecchio stanco ... "fu" e "sarà"; pensa a Dio e troverai
                    che egli "è" ... Se anche tu vuoi essere, trascendi il tempo. (In Io. ev. tr. 38, 10)

                806.      Nel tempo di quaggiù davvero ogni giorno viene, perché poi non sia: è
                    così di ogni ora, di ogni mese, di ogni anno; nessuna di queste cose è stabile:
                    prima che venga, sarà; e dopo che è venuta, non sarà più ... Gli anni di Dio
                    sono l'eternità di Dio, e questa eternità è la stessa sostanza di Dio, che non
                    conosce mutazioni di sorta ... Tutto quanto lì esiste è semplicemente il
                    presente ... Questa eternità ci ha chiamato e dall'eternità è balzato fuori il
                    Verbo. Già esisteva l'eternità, e con essa il Verbo, quando il tempo ancora non
                    era! (Ep. 101, 2, 10)

                807.      Per te Cristo è comparso nel tempo, proprio perché tu divenissi eterno.
                    Si è inserito nel tempo, ma senza staccarsi dall'eternità. Tu invece sei nato nel
                    tempo, e sei diventato schiavo del tempo a causa del peccato ... egli invece si
                    è sottomesso al tempo, per esercitare la misericordia nel perdono dei peccati.
                    Quale differenza tra il reo e chi è venuto in carcere a visitarlo. (In Io. ep. tr. 2,
                    10)


                808.      Per la legge si ha la cognizione del peccato, per la fede l'interpretazione
                    della grazia contro il peccato, per la grazia la sanazione dell'anima dal vizio
                    del peccato, per la sanazione dell'anima la libertà dell'arbitrio, per il libero
                    arbitrio l'amore della giustizia, per l'amore della giustizia l'osservanza della
                    legge. Come dunque la legge non si elimina ma si conferma per la fede,
                    perché la fede impetra la grazia di poter praticare la legge, così il libero
                    arbitrio non si elimina per la grazia ma si conferma, perché la grazia risana la
                    volontà con la quale si ama liberamente la giustizia. (De spir. et litt. 30, 52)

                809.      Mi è noto che già vai dicendo interiormente: "Ecco, in epoca cristiana,
                    Roma è nella desolazione", o anche: "Roma è stata devastata e data alle
                    fiamme: perché in epoca cristiana?" Chi sei che parli in tal modo? Un
                    cristiano. Allora, se sei cristiano, rispondi tu a te stesso: perché Dio lo ha
                    voluto. Ma che dico al pagano? mi accusa. Che ti dice? di che ti accusa? "Ecco,
                    quando offrivamo sacrifici ai nostri dèi, Roma era sicura. Al presente, poiché
                    è diventato più importante e più frequente il sacrificio al vostro Dio e sono


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