Page 9 - Elogio dei perfetti cristiani
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Tuttavia è ancora poco, a lode dei nazirei, dire che essi sono rosseggianti. Per il
                  loro colore essi sono anche anteposti all’antico avorio. L’avorio, com’è noto, è
                  un osso di elefante. E questo è un animale costruito su un’impalcatura di ossa,
                  robusto e solido, in grado di sostenere le macchine belliche con le fortificazioni
                  ad esse sovrapposte. Tale è anche la fortezza dei santi: al pari dell’avorio fra le
                  ossa, può gloriarsi di una solidità, di una saldezza e di una bellezza che su tutte
                  s’innalza. La carne è debole, e può rappresentare la debolezza dei santi: perché
                  allora le ossa non potrebbero annunziare la loro forza? È di esse che è scritto: «Il
                  Signore preserva tutte le sue ossa». L’antico avorio è la forza dei giusti, quale fu
                  presente negli antichi giusti che vissero sotto la legge ed è ora presente nei loro
                  imitatori.  Negli  antichi  si  trovava  una  vera  gravità  di  costumi,  una  grande
                  maturità, una profonda saldezza di cuore che nulla poteva insidiare, una forza
                  irremovibile  d’animo  che  non  si  lasciava  abbattere  dalle  dure  persecuzioni
                  ch’essi  dovettero  sopportare  per  la  loro  legge.  Nessuna  avversità  esterna,
                  nessuna  umana  protervia,  nessuna  violenza,  nessun  oltraggio,  nessuno
                  spavento,  nessuna  vergogna  poté  separarli  dalla  reverenza  dovuta  alla  santa
                  religione. A questo proposito ha detto qualcuno, trasfondendo tutti i santi in se
                  stesso: «La mia vergogna mi sta sempre davanti e la confusione del mio volto
                  mi copre, per la voce di chi insulta e bestemmia, davanti al nemico che brama
                  vendetta. Tutto questo ci è accaduto e non ti abbiamo dimenticato, non abbiamo
                  tradito la tua alleanza, non si è volto indietro il nostro cuore» o Questo avvenne
                  sotto la legge, che pure non ha portato nessuno alla perfezione. Mancava ancora
                  il  compimento  dell’Evangelo.  Ancora  non  era  stato  detto:  «Se  vuoi  essere
                  perfetto va’, vendi tutto quello che possiedi e dallo ai poveri». Si diceva ancora:
                  «Occhio per occhio, dente per dente, livido per livido», e non ancora: «Se uno ti
                  percuote la guancia, tu porgigli anche l’altra». Ancora non si erano rivelati al
                  mondo  nella  loro  pienezza  i  consigli  segreti  di  perfezione  portati  dal  cielo
                  tramite Cristo e che in Cristo dovevano essere manifestati: consigli che non tutti
                  possono capire, sulla verginità da conservare per dedicarla a Dio, sulla povertà
                  volontaria  da  ricercare  per  Cristo,  sull’amore  per  ciò  che  è  più  vile,  sul
                  disprezzo degli onori, sul non esigere vendetta, sul perdonare l’ingiuria, sul non
                  reclamare attraverso processi ciò che è proprio, sull’odiare il padre, la madre,
                  tutti gli amici e perfino la propria vita, sull’amare i nemici, sull’offrire la vita per
                  gli  amici  anche  quando  ci  si  mostrano  nemici,  sul  sopportare  per  l’onore  e
                  l’amore  di  Cristo  ogni  tipo  di  ingiuria,  di  oltraggio,  di  insulto,  di  obbrobrio,
                  ogni evento duro o umiliante, e sopportare tutto ciò con volto ilare nella gioia
                  dello Spirito santo, come sta scritto: «Se ne andarono dal Sinedrio lieti di essere
                  stati ritenuti degni di venir oltraggiati per il nome di Gesù» . Questi e altri simili
                  consigli della perfezione cristiana, benché fossero stati ispirati da Dio ad alcuni
                  antichi giusti, tuttavia non erano stati proclamati attraverso la legge: sono stati
                  riservati  a  Cristo  perché  egli  desse  compimento  alla  legge  senza  peraltro
                  sciogliere la legge.
                  O buon Gesù, se con il tuo permesso è possibile chiederlo, perché ci hai fatto
                  così? Noi speravamo che venendo nel mondo tu avresti alleggerito i nostri pesi,
                  avresti  deposto  il  tuo  sdegno,  speravamo  che  facendoti  uomo  ti  saresti  fatto
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