Page 7 - Elogio dei perfetti cristiani
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splendore che va al di là dello splendore della neve. È lo splendore che desiderò
                  fortemente chi disse: «Lavami e sarò più bianco della neve».


                                            II. IL CANDORE DEI NAZIREI

                  Titolo  grande  di  lode,  quello  che  onora  i  nazirei  chiamandoli  più  splendenti
                  della neve. Ma per sommare lode a lode si aggiunge:  «Più candidi del latte».
                  L’olio, il latte, il grasso hanno abbondanza e candore. È la misericordia, quella
                  di cui il Signore dice:  «Misericordia io voglio e non sacrificio». Posseggono il
                  candore e la dolcezza del latte quanti vengono incontro con misericordia alle
                  necessità  dei  bisognosi  che  in  tal  modo  sono  abbeverati  di  latte,  saziati  dalle
                  mammelle  delle  loro  consolazioni.  Le  necessità  possono  essere  corporali  o
                  spirituali. Il  corpo  abbisogna di molti sostegni per le sue  necessità  e  di molti
                  rimedi per le sue debolezze. L’anima, a sua volta, abbisogna di quelle cose che
                  le sono necessarie per la sua consolazione spirituale e per raggiungere la vera
                  salvezza.  In  genere  quei  giusti  che  hanno  una  qualche  debolezza  della  carne
                  sono  più  di  altri  mossi  dal  bisogno  di  portare  aiuto  e  vicinanza  affettiva  ove
                  scorgono  necessità  corporali  del  prossimo,  si  preoccupano  più  di  nutrire
                  l’affamato che di ricondurre l’errante sulla via della verità. La loro compassione
                  li rende più deboli, io credo, in quelle cose che sentono di vivere essi stessi con
                  maggior fatica; istruiti dalla loro propria esperienza, amano soffrire per Cristo
                  la povertà del povero.
                  Quelli invece che si sentono più vicini alle anime che ai corpi del prossimo, gli
                  danno un sostegno affinché sappia soffrire per Cristo; provano zelo per Dio e
                  sono  mossi  da  un  sentimento  di  maggior  vicinanza  interiore  riguardo  alle
                  necessità  spirituali;  sono  deboli  con  i  deboli,  fremono  per  quanti  soffrono
                  scandalo Fra lacrime segrete e segreti colloqui con Dio pregano e intercedono
                  per i nemici, soffrono e piangono per gli altrui peccati; in viscere di carità e in
                  un  profondissimo  sentimento  di  benevolenza,  con  sospiri  colmi  di  lacrime
                  affidano il loro prossimo, che ignora ed erra, a quel Dio cui rendono culto nel
                  loro spirito. Spesso sembrano quasi duri e privi di affetto riguardo alle necessità
                  corporali. Forse per il fatto che soffrono in se stessi la povertà per scelta propria,
                  sono  meno  dei  primi  capaci  di  soffrirla  nella  persona  dell’altro.  Non
                  considerano  la  povertà  come  una  disgrazia,  ma  come  una  via  di  salvezza;
                  ritengono  più  sicuro  sopportare  qualche  privazione  che  abbondare  di  cose
                  superflue, e giudicano i ricchi che muoiono nella loro ricchezza più miserabili
                  dei poveri che per un certo tempo vengono privati di qualcosa a loro salvezza.
                  La vera misericordia, dal canto suo, soffre per entrambe le necessità: è solo più
                  grande per le necessità più grandi e più piccola per le più piccole. E una grande
                  misericordia quella di chi patisce con il prossimo che è nella privazione; ma è
                  molto più grande quella di chi si preoccupa ch’egli non muoia. Patire dei mali
                  di  cui  soffrono  gli  uomini:  ecco  la  realtà  profonda  della  misericordia.  Di
                  entrambi  i  tipi  di  misericordia  Cristo  ha  mostrato  in  se  stesso  l’esempio.
                  Vedendo  la folla che quasi veniva meno disse:  «Sento compassione di questa
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