Page 80 - Cristianesimo vissuto
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Dunque comprendi e vedi che non devi aver in te stesso, né
appoggiarti, né far assegnamento su te stesso, poiché non puoi niente.
Tutte le volte che ti appoggi su di te, tu sei sicuro di fare una caduta. Tu
ne hai già fatte, forse di gravi, e tutte provengono dalla confidenza in te
Stesso. Senza dubbio tu non lo capisci ancora molto bene; ma quando
avrai imparato a penetrare un po’ più addentro i segreti dell’anima tua, te
ne renderai conto assai meglio.
E certamente, se finora nelle tue cadute hai fatto così vergognose
esperienze della tua debolezza, devi forse farne le meraviglie? Hai voluto
agire da solo, da te stesso, a tuo capriccio. E trovi che questo giogo è
duro! che il peso è grave! Lo credo bene. Ma perché tu fai della religione a
rovescio? Fai sempre assegnamento e sempre ti appoggi sulla buona
volontà, sui tuoi sforzi, sui tuoi regolamenti, sui tuoi espedienti, in una
parola, su te stesso. Tutte queste cose sono buone, ma per se stesse non
sono che cadaveri. Dio solo dà a tutto ciò la vita. Tu nella tua religione hai
la mania d’essere il primo e di agire da solo; mentre la vera religione è:
Dio il primo, Dio solo. Non ho forse ragione di dire che fai della religione
a rovescio?
Se sapessi una buona volta lasciarti condurre da Dio e piegarti al
movimento della sua grazia, tutti gli atti della tua mente, del tuo cuore e
dei tuoi sensi ben presto diventerebbero soprannaturali, vale a dire,
cristiani. Vivresti sotto l’impulso di Dio ed allora vivresti davvero per
Dio. E ciò sarebbe in te la grande e vera umiltà; non serberesti per te
niente di ciò che ti è dato da Dio: tutto sarebbe a lui riferito. E quindi che
grandezza! e che vita! L’umiltà è divina, poiché riferisce tutto a Dio;
l’orgoglio è pagano, poiché riferisce tutto all’uomo. L’orgoglio è
essenzialmente piccolo, poiché ti abbassa in te stesso; l’umiltà è infinita,
poiché ti innalza a Dio. Vedi come si verifica la parola del Salvatore: "Chi
si inorgoglisce, si abbassa; e chi si umilia, s’innalza". L’umiltà è la virtù
delle anime grandi, e l’orgoglio è il vizio delle anime grette.
Ebbene, avrai ancora paura di metterti alla scuola del divino Maestro?
Non sei determinato a ricevere da lui la vera vita, la vita divina della tua
mente, del tuo cuore e dei tuoi sensi? Senza dubbio tu vuoi essere suo
discepolo; vuoi imparare da lui come bisogna vivere per lui.
XV. Docilità e virilità.
Che cosa occorre a colui che vuole essere umile discepolo del divin
Maestro? Due cose: docilità e virilità.
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