Page 78 - Cristianesimo vissuto
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Dio  è  abilissimo  nella  formazione  delle  anime.  Che  cristiano  sarai,  se,
                  lasciandoti formare da lui, tu pratichi nel momento e nell’ordine voluto
                  dalla Provvidenza le virtù del tuo stato!
                     E  che  penitenze  farai?  Quelle  che  lui  semina  ogni  giorno  sul  tuo
                  cammino. A ciascun giorno basta la sua pena. Piglia le sue, quelle che ti
                  sono imposte o proposte dal dovere, dagli avvenimenti o dalle ispirazioni
                  che ti vengono da lui. Queste sono le sue e sono migliori delle tue che,
                  inventate  dal  capriccio,  non  hanno  la  grazia,  mentre  le  sue  l’hanno
                  sempre con sé; le tue sono spesso imprudenti, pericolose, fallaci, mentre
                  le sue non lo sono mai; le tue sono incostanti, capricciose, incoerenti, le
                  sue sono misurate, continuate, ragionate; le tue rispondono spesso assai
                  poco  e  male  ai  bisogni  del  tuo  sviluppo,  le  sue  vi  sono  sempre
                  proporzionate.
                     E in fatto di dedizione e di carità, che cosa praticherai?
                     Quello  che  Dio  ti  domanderà,  e  nelle  circostanze  in  cui  te  lo
                  domanderà. Se tu sapessi com’è comodo lasciarsi così guidare e condurre
                  dalla mano di Dio! com’è bello, migliore e pratico!
                     Non è forse deplorevole che tante anime, piene d’aspirazioni cristiane
                  elevatissime,  disconoscano  questa  scuola  di  Dio,  e  si  scostino  nelle  vie
                  difficili dell’agitazione umana? Esse hanno buona volontà, e fanno grandi
                  sforzi, e finiscono nella stanchezza e nell’impotenza. Perché infatti, dice S.
                  Paolo,  né  la  volontà,  né  gli  sforzi  dell’uomo  possono  riuscire  in  questo
                  lavoro,  ma  solo  la  misericordia  di  Dio  può  operarlo.  Va’  dunque  alla
                  scuola di Dio, e sii un vero e fedele discepolo del Maestro.
                     Sai perché tanti sforzi, tante risoluzioni, tanti regolamenti di vita, non
                  danno altro che risultati disastrosi? Perché l’uomo fa tali cose di sua testa,
                  senza seguire il movimento di Dio. Lo scolaro che non ascolta il maestro,
                  non farà mai progresso.


                     XIV. L’umiltà.

                     Non meravigliarti se ti rimando a scuola. È una grande e bella scuola
                  quella di Dio. Signore, beato l’uomo che viene formato alla tua scuola, e
                  che impara la tua legge dalle tue labbra! Non temere, non è qui che tu
                  acquisterai lo spirito scolaresco o ti farai più piccolo. Tu sai se io ho un
                  vivo desiderio che tu sia un uomo magnanimo. Sai se io auguro alla tua
                  vita la pienezza del suo sviluppo. Che larghezza e rettitudine io desidero
                  alla te! Che energica generosità al tuo cuore!
                     Che purezza ai tuoi sensi! Non sarò certo io che reprimerò gli slanci
                  dell’anima tua; penso che Dio non t’ha dato delle facoltà per soffocarle.









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