Page 26 - Cristianesimo vissuto
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pensi a te e a tutte le cose per te: non saprai una volta pensare a lui, e a te
e a tutte le cose per lui?
Anche le cose soprannaturali, a quale stregua le giudichi? Vai dicendo:
che bel discorso! che bella cerimonia! che buona Comunione! Perché?
Perché tu ci hai provato una viva soddisfazione nella tua sensibilità. Il tuo
piacere ti dà il valore perfino delle Comunioni che fai. Nella religione,
quello che vedi di più elevato, è la tua salvezza. La tua salvezza, la tua
suprema felicità, sei ancora tu, è ancora il tuo interesse. Nella religione
vedi un mezzo di salvezza, e questo è forse il più alto concetto che ne hai.
Ma non arrivi fino a pensare che Dio ha dei diritti, per se stesso, perché è
Dio e per la sola ragione che è Dio. Se non ci fosse di mezzo la tua
salvezza, penseresti molto a Dio? Il punto culminante della tua religione
consiste dunque nel veder te stesso per primo. Anche le tue idee sulla
religione sono dunque completamente sbagliate. Credi in Dio? Chi
dev’essere il primo, lui o tu?
Ma insomma non bisogna più che io pensi alla mia salvezza? - Ah!
certo, bisogna pensarci e non ci penserai mai abbastanza. Ma perché farla
passare davanti alla gloria di Dio? Non è questo l’ordine. - Ma se io mi
salvo, glorifico Dio. - Per conto mio penso che sia vero il contrario: se tu
glorifichi Dio, otterrai in compenso la salvezza, ma devi separare la gloria
dalla tua salvezza, la al di sopra di essa; perché Dio dev’essere il primo e
tu il secondo, perché i suoi diritti passano avanti alle tue speranze, perché
lui è Dio e tu sei uomo. Cominci a comprendere che è una gran cosa
credere in Dio?
Sappi dunque che la religione consiste più nel rispettare i diritti di Dio,
che nel salvare le proprie speranze; più nel glorificare Dio, che nel render
beato te, stesso. L’essenziale nella religione è l’onor di Dio; l’accessorio è
la felicità dell’uomo che segue necessariamente l’onor di Dio. Lo segue
ma non lo precede. Procura di farti delle idee giuste. A forza di non
vedere nella religione se non una questione di salvezza, cioè d’utilità
umana, si è giunti a quello che oggi si pensa e cioè che quando non si
sono lesi gl’interessi umani, si crede d’aver compiuto tutto il proprio
dovere. Non si comprendono più i diritti di Dio. E tu quando li
comprenderai?
XIX A che punto ti trovi?
(continuazione)
E i tuoi affetti? Sai quante cose ami? Se non sei capace di contarle, te ne
farò io la somma esatta. Tu ne ami una sola; e quest’una sei tu. Pigliamo
la regola tracciata da S. Agostino, che t capirai subito. Una cosa che non si
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