Page 20 - Cristianesimo vissuto
P. 20

essenziale che gli compete: Dio non è più il primo né nella mente, né nel
                  cuore, né nei sensi dell’uomo. E le creature che devono essere impiegate
                  innanzitutto  per Dio sono invece impiegate quasi esclusivamente per il
                  piacere  dell’uomo.  Invece  di  conoscere,  amare  e  servire  Dio,  l’uomo  si
                  occupa di conoscere, amare e servire il suo proprio piacere.
                     Tu  vedi,  nel  paradiso  terrestre,  la  prima  donna  e  il  primo  uomo
                  commettere quel gran disordine, che fu il punto di partenza di tutti gli
                  altri. E che fecero essi? Preferirono il loro piacere all’ordine divino. E da
                  questo primo male son derivati tutti gli altri. Figlio d’Adamo, tu nasci col
                  peccato  originale,  e  porti  impresso  nella  tua  natura  una  generazione
                  congenita, che ti trascina a preferire altresì la tua soddisfazione alla gloria
                  del tuo Creatore.
                     E le passioni umane si agitano in tutti; e in tutti tendono al medesimo
                  disordine. Dovunque è la ricerca di se e del proprio piacere a detrimento
                  di  Dio.  Dovunque  è  la  creatura  sviata  dall’uomo  a  profitto  del  suo
                  egoismo  sensualista.  Dovunque  è  la  lotta  del  piacere  umano  contro
                  l’ordine divino.
                     Cosicché tutto il creato è falsato. L’uomo è falsato, perché non è al suo e
                  non  tende  al  suo  fine;  le  sue  facoltà  sono  falsate,  perché  non  agiscono
                  direttamente;  le  creature  sono  falsate,  perché  sono  male  impiegate:  i1
                  piano di Dio è falsato, perché è rovesciato. Che disordine! E come stupirsi
                  se questo disordine porta seco tanti mali e tante rovine! S. Paolo dice che
                  tutto  il  creato  manda  gemiti  e  che  è  come  nei  dolori  del  parto,  per
                  liberarsi  da  questo  male .  Tu  non  percepisci  questo  gemito  universale.
                                               11
                  Senti però che vi è molto male attorno a te; e non senti che vi sono anche
                  in te molte sofferenze!


                     XV. Il peccato mortale.

                     Tu  fai  qualche  volta  il  male;  e  qual  è  il  male  che  fai?  Il  male  più
                  terribile, il più gran disordine, è il peccato mortale. E che cos’è il peccato
                  mortale? È un piacere creato, a cui aderisci e che prendi in modo talmente
                  contrario all’ordine e al piano di Dio che rovesci e distruggi la sua gloria
                  calpestandola, e spezzi l’unione della tua anima con lui.
                     Il peccato mortale è un piacere: difatti tu non offendi mai Dio, se non
                  per procurarti un piacere che ti preme più di lui
                     È  un  piacere  o  della  mente,  o  del  cuore,  o  dei  sensi…  Guarda,  per
                  esempio, nei tuoi pensieri le soddisfazioni dell’orgoglio, nel tuo cuore il
                  godimento degli affetti disordinati, nei tuoi sensi le seduzioni degli atti


                     11  Scimus enim quod omnis creatura ingemiscit et parturit usque adhuc. Rom. 8, 22.







                                                                                                     18
   15   16   17   18   19   20   21   22   23   24   25