Page 18 - Cristianesimo vissuto
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domandare a questi maestri i segreti del tuo lavoro in questo mondo! Io
                  voglio qui insegnartene alcuni e spero saprai profittarne.


                     XII.  L’uso delle creature.

                     Le  creature  sono  strumenti.  Come  bisogna  servirsene?  Anzitutto
                  bisogna  servirsene  e  non  servirle.  Bisogna  averle  alla  mano  e  non  nel
                  cuore, dice S. Agostino . Questa breve frase dice molto. Sono strumenti,
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                  non altro. Nessuno è scopo, Dio solo è il tuo scopo; fuori di lui non v’ha
                  traccia di scopo per le tue facoltà; tutto è mezzo, tutto è strumento. Né la
                  tua  mente,  né  il  tuo  cuore,  né  i  tuoi  sensi,  hanno  qualche  scopo  nelle
                  creature; vi trovano degli strumenti ed ecco tutto.
                     E  come  si  usa  uno  strumento?  Si  usa  per  quei  lavori  per  cui  è  stato
                  fatto,  e  nella  misura,  né  più  né  meno,  in  cui  è  utile.  Pigli  la  penna  per
                  scrivere, il coltello per tagliare, l’ago per cucire. Li prendi quando ne hai
                  bisogno; te ne servi fintantoché  ne bisogno; e fatta la cosa, lì metti giù.
                  Ecco lo strumento e la maniera di servirsene. Così bisogna fare di tutte le
                  cose.
                     Per usarne così, occorre conoscerne l’utilità. Il bambino non sa servirsi
                  di nulla, perché non conosce l’utilità di nulla. Si porterà alla bocca tanto
                  un  coltello  come  un  pezzo  di  pane,  giocherà  col  fuoco,  come  con
                  un’immagine.  Tu  conosci  già  molto  l’utilità  umana  delle  creature;  ma
                  della loro utilità divina che cosa conosci? Vi cerchi la tua felicità e dirò
                  più avanti come. Ma la gloria di Dio! ah! tu non sospetti neppure la tua
                  ignoranza a questo riguardo.
                     Sta’ ben attento a questi princìpii, che sono gravidi di conclusioni, che
                  si svilupperanno più avanti e a cui non potrai sfuggire. Sai che abbiamo
                  fatto un patto di non mentire mai a noi stessi, e di andar sempre a fondo
                  delle cose. Credimi, il fondo di questa parola "strumenti" è stranamente
                  profondo;  cerca  dunque  di  scandagliarla  e  bada  che  non  ti  colgan  le
                  vertigini. Bisogna essere un uomo: mente positiva, cuore energico, corpo
                  robusto.


                     XIII.  L’ordine.

                     Chi è che deve passare il primo, tu o Dio?  - Che domanda! - Ti pare
                  strana,  nevvero?  -  Certo,  e  perché  farmela?  è  una  cosa  da  domandarsi


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                      Ita manum mittas, ut cor inde solvas. Aug., Serm. 177, num 3.







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