Page 79 - Confessioni
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che  dopo  il  bagno  stavo  come  prima  del  bagno,  poiché  non  avevo  trasudato  dal  cuore  l’amarezza
                  dell’afflizione. In seguito dormii. Al risveglio notai che il dolore si era non poco mitigato. Solo, nel mio
                  letto, mi vennero alla mente i versi così veri del tuo Ambrogio: tu sei proprio
                  Dio creatore di tutto,
                  reggitore del cielo,
                  che adorni il dì di luce,
                  e di sopor gradito
                  la notte, sì che il sonno
                  sciolga e ristori gli arti,
                  ricrei le menti stanche,
                  disperda ansie e dolori.


                  Lacrime per la madre

                  12. 33. Poi tornai insensibilmente ai miei pensieri antichi sulla tua ancella, al suo atteggiamento pio nei
                  tuoi  riguardi,  santamente  sollecito  e  discreto  nei  nostri.  Privato  di  lei così, all’improvviso, mi prese il
                  desiderio di piangere davanti ai tuoi occhi su di lei e per lei, su di me e per me; lasciai libere le lacrime
                  che trattenevo di scorrere a loro piacimento, stendendole sotto il mio cuore come un giaciglio, su cui trovò
                  riposo. Perché ad ascoltarle c’eri tu, non un qualsiasi uomo, che avrebbe interpretato sdegnosamente il
                  mio compianto. Ora, Signore, ti confesso tutto ciò su queste pagine. Chi vorrà le leggerà, e le interpreti
                  come vorrà. Se troverà che ho peccato a piangere mia madre per piccola parte di un’ora, la mia madre
                  frattanto morta ai miei occhi, che per tanti anni mi aveva pianto affinché vivessi ai tuoi, non mi derida.
                  Piuttosto, se ha grande carità, pianga anch’egli per i miei peccati davanti a te, Padre di tutti i fratelli del
                  tuo Cristo.

                  Speranza e fiducia nella misericordia di Dio
                  13. 34. Io per mio conto, ora che il cuore è guarito da quella ferita, ove si poteva condannare la presenza
                  di un affetto carnale, spargo davanti a te, Dio nostro, per quella tua serva un ben altro genere di lacrime:
                  sgorgano da uno spirito sconvolto dalla considerazione dei pericoli cui soggiace ogni anima morente in
                  Adamo. Certo, vivificata in Cristo prima ancora di essere sciolta dalla carne, mia madre visse procurando
                  con  la  sua  fede  e  i  suoi  costumi  lodi  al  tuo  nome;  tuttavia  non  ardisco  affermare  che  da  quando  la
                  rigenerasti col battesimo, nemmeno una parola uscì dalla sua bocca contro il tuo precetto. Dalla Verità, da
                  tuo Figlio, fu proclamato: “Se qualcuno avrà detto a suo fratello: “Sciocco”, sarà soggetto al fuoco della
                  geenna”; sventurata dunque la più lodevole delle vite umane, se la frughi accantonando la misericordia.
                  Ma no, tu non frughi le nostre malefatte con rigore; perciò noi speriamo con fiducia di ottenere un posto
                  accanto a te. Eppure chi aduna innanzi a te i suoi autentici meriti, che altro ti aduna, se non i tuoi doni?
                  Oh, se gli uomini si conoscessero quali uomini, e chi si gloria, si gloriasse nel Signore!


                  Supplica a Dio per la madre pia

                  13. 35. Perciò, mio vanto e mia vita, Dio del mio cuore, trascurando per un istante le sue buone opere, di
                  cui a te rendo grazie con gioia, ora ti scongiuro per i peccati di mia madre. Esaudiscimi, in nome di Colui
                  che è medico delle nostre ferite, che fu sospeso al legno della croce, e seduto alla tua destra intercede per
                  noi presso di te. So che fu misericordiosa in ogni suo atto, che rimise di cuore i debiti ai propri debitori:
                  dunque rimetti anche tu a lei i propri debiti, se mai ne contrasse in tanti anni passati dopo ricevuta l’acqua
                  risanatrice; rimettili, Signore, rimettili, t’imploro, non entrare in giudizio contro di lei. La misericordia
                  trionfi  sulla  giustizia.  Le  tue  parole  sono  veritiere,  e  tu  hai  promesso  misericordia  ai  misericordiosi.
                  Furono tali in grazia tua, e tu avrai misericordia di colui, del quale avesti misericordia, userai misericordia
                  a colui, verso il quale fosti misericordioso.

                  13. 36. Credo che tu abbia già fatto quanto ti chiedo. Pure, gradisci, Signore, la volontaria offerta della
                  mia bocca. All’approssimarsi del giorno della sua liberazione, mia madre non si preoccupò che il suo
                  corpo venisse composto in vesti suntuose o imbalsamato con aromi, non cercò un monumento eletto, non
                  si curò di avere sepoltura in patria. Non furono queste le disposizioni che ci lasciò. Ci chiese soltanto di
                  far menzione di lei davanti al tuo altare, cui aveva servito infallibilmente ogni giorno, conscia che di là si




                  Agostino – Confessioni                                                    pag. 77 di 134
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