Page 120 - Confessioni
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dove la vediamo, di grazia? Certo non io in te, né tu in me, ma entrambi proprio nella verità immutabile,
                  che sta sopra le nostre intelligenze. Ora, se non disputiamo su questa luce del nostro Signore Dio, perché
                  dovremmo  disputare  sul  pensiero  del  nostro  prossimo,  che  neppure  possiamo  vedere  come  la  verità
                  immutabile?  Se  Mosè  ci  fosse  apparso  di  persona  e  ci  avesse  detto:  “Questo  fu  il  mio  pensiero”,  lo
                  crederemmo senza vederlo. Perciò evitiamo di gonfiarci d’ira per l’uno contro l’altro a proposito di ciò
                  che fu scritto. Amiamo il Signore Dio nostro con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta la  nostra
                  mente, e il nostro prossimo come noi stessi. Non credendo che in nome di questi due precetti d’amore
                  Mosè pensò tutto ciò che pensò mentre scriveva i suoi libri, renderemo il Signore  menzognero, poiché
                  attribuiremo al suo servo e nostro compagno una disposizione d’animo diversa dagli insegnamenti divini.
                  Ora, considera quale sia la stoltezza di chi afferma avventatamente, fra tanta abbondanza di idee verissime
                  ricavabili da quelle parole, che Mosè ne ebbe in mente una in particolare; e offende con dispute dannose
                  la carità, che è il fine preciso per cui disse tutto ciò che disse colui, del quale ci sforziamo di spiegare il
                  discorso”.

                  Propositi immaginari di Agostino
                  26. 36. E tuttavia, Dio mio, elevatezza della mia bassezza e riposo della mia fatica, che ascolti le mie
                  confessioni e rimetti i miei peccati, per il precetto che mi dai, di amare il mio prossimo come me stesso,
                  non posso credere che un Mosè, fedelissimo servitore tuo, abbia da te ricevuto un dono inferiore a quello
                  che io avrei auspicato e desiderato per me, se fossi nato al suo tempo e tu mi avessi assegnato il suo posto
                  per dispensare agli uomini con l’ausilio della mia mente e della mia lingua le Scritture, destinate a giovare
                  dopo  molto  tempo  a  tutte  le  genti  e  a  dominare  nella  terra  intera,  dal  fastigio  della  loro  autorità,  le
                  sentenze di tutte le dottrine false e superbe. Ebbene io avrei voluto, se fossi stato ai suoi tempi Mosè, visto
                  che usciamo tutti dalla medesima massa; e cos’è l’uomo, se non che ti ricordi di lui?; dunque, se fossi
                  stato lui ai suoi tempi, e tu mi avessi incaricato di scrivere il libro della Genesi, avrei voluto in dote una
                  tale capacità di esprimermi e una tale maniera d’intessere il discorso, che quanti sono ancora incapaci di
                  comprendere il modo in cui Dio crea, non respingessero le mie parole come superiori alle loro forze; e
                  quanti  ne  sono  ormai  capaci,  ritrovassero  non  trascurata,  nelle  poche  parole  del  tuo  servo,  qualsiasi
                  opinione vera avessero escogitato con la propria riflessione; e se altri altre ne avessero scorte alla luce
                  della verità, nemmeno queste ultime mancassero, ma fossero riconoscibili nelle medesime parole.

                  Limiti e virtù dei semplici
                  27. 37. Come una sorgente nella sua piccola piaggia è più ricca e si estende con i molti rivi che alimenta
                  in spazi più ampi di qualunque fra i rivi che, nati dalla medesima sorgente, in molte piagge si diffondono;
                  così la narrazione del tuo dispensatore, cui avrebbero attinto molti futuri predicatori, riversa con modesta
                  vena di parole fiumi di limpida verità. Di là ognuno, per quanto può in questo campo, deriva una sua
                  propria e diversa verità, che poi estende in più lunghi meandri di parole. Infatti leggendo o udendo il
                  passo in discussione alcuni pensano a Dio come a un uomo o a una potenza dotata di mole immensa, che
                  con una decisione in qualche modo nuova e repentina produsse fuori di sé e quasi in luoghi distanti il cielo
                  e la terra, due grandi corpi, sopra e sotto, ove sono contenute tutte le cose. Quando sentono: Disse Dio:
                  “Sia fatto ciò”, e fu fatto ciò, pensano a parole che ebbero un inizio e una fine, risuonanti nel tempo e
                  passeggere, tali che subito dopo il loro passaggio esistette l’oggetto di cui avevano comandato l’esistenza.
                  Anche ogni altro loro concetto si sviluppa allo stesso modo dalle relazioni abituali con la carne. Costoro
                  sono ancora bambini sensitivi. Mentre la loro gracilità si fa portare da questo stile umilissimo come da un
                  seno materno, cresce sana la loro fede, per cui credono fermamente e per certo che Dio è il creatore di
                  tutta la meravigliosa varietà degli esseri su cui si posano attorno i loro sensi. Ma se qualcuno di costoro,
                  disprezzando come vili le parole, si spinge con la sua presuntuosa debolezza fuori dalla culla ov’è nutrito,
                  ahimè, cadrà miseramente. Signore Dio, abbi pietà: il pulcino implume non sia calpestato dai passanti,
                  manda il tuo angelo a riporlo nel nido, ove viva finché sappia volare.


                  Beata penetrazione dei dotti

                  28. 38. Vi sono però altri, per i quali queste parole non costituiscono ormai più un nido, ma un ombroso
                  brolo, ove, scorgendo frutti nascosti, volteggiano festanti, e cinguettando li cercano e colgono. Scorgono
                  infatti,  alla  lettura  o  all’ascolto  di  queste  tue  parole,  o  Dio  eterno,  come  la  tua  permanente  stabilità
                  trascenda tutti i tempi, passati e futuri, eppure non esista creatura temporale che non sia opera tua; come la




                  Agostino – Confessioni                                                   pag. 118 di 134
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