Page 118 - Confessioni
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Le interpretazioni del secondo versetto
21. 30. Così per la comprensione delle parole seguenti. Di tutti quei veri, ne prende uno per sé chi dice:
“La terra era invisibile e confusa, e le tenebre regnavano sopra l’abisso significa che la massa corporea
creata da Dio era la materia ancora informe, disordinata e cieca, delle cose corporee”; un altro chi dice:
“La terra era invisibile e confusa, e le tenebre regnavano sopra l’abisso significa che il complesso
chiamato cielo e terra era la materia ancora informe e tenebrosa, da cui dovevano uscire il cielo corporeo
e la terra corporea con tutte le cose in essi esistenti e note ai sensi corporei”; un altro chi dice: “La terra
era invisibile e confusa, e le tenebre regnavano sopra l’abisso significa che il complesso chiamato cielo e
terra era la materia ancora informe e tenebrosa, da cui doveva nascere il cielo intelligibile, detto altrove
cielo del cielo, e la terra, cioè tutta la natura corporea, comprendendo sotto questo nome anche il cielo
corporeo; da cui doveva nascere insomma tutto il creato invisibile e visibile”; un altro chi dice: “La terra
era invisibile e confusa, e le tenebre regnavano sopra l’abisso non è una designazione della massa
informe, fatta dalla Scrittura col nome di cielo e terra; ma - asserisce costui - la massa informe
propriamente già esisteva, ed è quella che la Scrittura ha denominato terra invisibile e confusa e abisso
tenebroso, da cui prima ha detto che Dio trasse il cielo e la terra, ossia il creato spirituale e corporeo”; un
altro chi dice: “La terra era invisibile e confusa, e le tenebre regnavano sopra l’abisso significa che
esisteva già una massa informe, materia da cui la Scrittura ha detto prima che Dio trasse il cielo e la terra,
ossia l’intera mole corporea dell’universo, divisa in due grandi parti, superiore e inferiore, con tutte le
cose in esse esistenti, familiari e note alle creature”.
Silenzi della Scrittura
22. 31. Alle due ultime opinioni si potrebbe tentare di opporre quanto segue: “Se non ammettete che si
veda designata col nome di cielo e terra la materia informe, esisteva dunque qualche cosa non creata da
Dio e da lui impiegata per creare il cielo e la terra. La Scrittura infatti non ha raccontato la creazione di
una tale materia per opera di Dio, a meno d’intendere che la disegnò con i vocaboli di cielo e terra, o
soltanto terra, là dove si dice: In principio Dio creò il cielo e la terra. E quanto al seguito: La terra era
invisibile e confusa, se anche fosse piaciuto alla Scrittura di designare così la materia informe, non la
possiamo intendere diversa da quella che Dio creò dov’è scritto, prima: creò il cielo e la terra”. All’udire
questi argomenti, gli assertori delle due ultime opinioni da noi esposte, dell’una come dell’altra,
risponderanno dicendo: “Non neghiamo davvero la creazione di questa materia informe ad opera di Dio,
da cui derivano tutte le cose buone assai. Se affermiamo che un ente creato e formato è un bene superiore,
ammettiamo però che un ente creabile e formabile sia un bene inferiore, eppure un bene. Quanto al
silenzio della Scrittura sulla creazione della materia informe da parte di Dio, essa tace anche di molte
altre, ad esempio dei Cherubini e Serafini, dei Troni, Dominazioni, Principati, Potestà, distintamente
elencati dall’Apostolo, che pur sono senza dubbio tutte opere di Dio. Se poi nelle parole: creò il cielo e la
terra, fossero comprese tutte le cose, che dire delle acque, sopra le quali era portato lo spirito di Dio? Se
s’intendono comprese nel nome di terra, come ammettere ormai per il nome di terra la materia informe,
quando la vista delle acque è tanto bella? O, se s’ammette, perché fu descritta la creazione dalla stessa
materia informe del firmamento, che fu chiamato cielo, e non delle acque? Oggi non sono informi e
invisibili queste acque che vediamo scorrere così armoniosamente belle. Che se poi ricevettero tanta
bellezza allorché disse Dio: “Si raccolga l’acqua che sta sotto il firmamento” e quindi raccogliendosi
presero forma, cosa si risponderà per le acque che stanno sopra il firmamento? Rimaste senza forma, non
avrebbero meritato una sede tanto onorevole; d’altra parte non c’è scritta la parola con cui furono formate.
Perciò, se di qualcosa la Genesi non riferisce la creazione ad opera di Dio, mentre non ne è dubbia per una
fede sana e un’intelligenza salda la creazione ad opera di Dio, e qualsiasi dottrina seria non oserà
sostenere la coeternità di queste acque con Dio per il fatto che nel libro della Genesi le vediamo sì
menzionate, ma senza trovare il momento in cui furono create; perché non intendere, sotto la guida della
verità, che anche la materia informe, definita da tale scrittura terra invisibile e confusa, e abisso tenebroso,
fu da Dio creata dal nulla, e quindi non è coeterna con lui, sebbene il racconto scritturale abbia omesso di
riferire quando fu creata?”.
Due specie di dissenso
23. 32. Ascolto queste opinioni e le esamino secondo le capacità della mia debolezza, che confesso a te,
Dio mio non ignaro. E scopro che due specie di dissenso possono sorgere sopra un messaggio riferito per
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