Page 32 - Apologia prima
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né i buoni ne i cattivi, poiché si dimostrerebbe che il destino è la causa sia
                  del  bene  sia  del  male,  e  che  esso  perciò  è  contraddittorio  in  se  stesso;
                  oppure  che noi riteniamo vero quanto riportato prima, che cioè virtù o
                  vizio  non  sono  nulla,  e  le  cose  sono  buone  o  cattive  solo  a  giudizio
                  personale:  il  che,  come  la  retta  ragione  dimostra,  è  massima  empietà  e
                  ingiustizia.

                  7. Noi invece sosteniamo che fato ineluttabile è soltanto questo, che esiste
                  un premio per chi sceglie il bene, e parimenti giusti castighi per chi sceglie
                  il  contrario:  perché  Dio  ha  fatto  l’uomo  non  come  gli  altri  esseri,  come
                  alberi e quadrupedi, incapaci di agire per libera scelta. Infatti non sarebbe
                  meritevole  né  di  ricompensa  né  di  lode,  se  non  scegliesse  egli  stesso  il
                  bene, ma fosse buono per natura; né, se fosse cattivo, sarebbe giusto che
                  ricevesse  una  punizione,  poiché  non  sarebbe  tale  per  una  scelta,  bensì
                  perché non potrebbe essere diverso da come è.

                  Anche Platone si rifà a Mosè


                  XLIV. - 1. Questi insegnamenti ci diede il santo Spirito Profetico dicendo,
                  per bocca di Mosè, che Dio così parlò al primo uomo da Lui plasmato:
                  “Ecco dinanzi a te il bene ed il male; scegli il bene”.

                  2. Ed ancora, attraverso Isaia, l’altro Profeta, a questo proposito così parlò
                  in persona di Dio, Padre e Signore di tutte le cose: “Lavatevi, purificatevi,
                  sgombrate  le  iniquità  dalle  vostre  anime,  imparate  a  fare  il  bene,
                  proteggete  l’orfano  e  rendete  giustizia  alla  vedova;  e  poi  venite  e
                  discutiamo  -  dice  il  Signore  -;  e  se  anche  i  vostri  peccati  sono  come
                  porpora, li renderò bianchi come lana; e se sono come cremisi, li renderò
                  bianchi come neve. E se volete e mi ascoltate, gusterete i beni della terra;
                  ma  se  non  mi  ascolterete,  una  spada  vi  divorerà.  Poiché  la  bocca  del
                  Signore così ha parlato”.

                  3. La frase citata: “Una spada vi divorerà” non significa che i disobbedienti

                  saranno uccisi con spade; la spada di Dio è il fuoco, di cui divengono pasto
                  quanti  scelgono  di  operare  il  male.  Per  questo  dice:  “Una  spada  vi
                  divorerà. Poiché la bocca del Signore così ha parlato”. Se avesse parlato di
                  una spada che taglia e che subito separa, non avrebbe detto “divorerà”.

                  4. Cosicché, quando Platone disse: “La colpa è di chi sceglie, Dio non è
                  responsabile”, prese il concetto da Mosè, poiché Mosè è più antico anche
                  di tutti gli scrittori greci.

                  5. Tutte le teorie formulate da filosofi e poeti sull’immortalità dell’anima, o
                  sulle punizioni dopo morte, o sulla contemplazione delle cose celesti, o su

                  GIUSTINO – Apologia prima                                                    pag. 30 di 49
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