Page 45 - 83 Questioni diverse
P. 45
64. - LA SAMARITANA
151
1. I misteri evangelici espressi dalle parole e dalle azioni di nostro Signore Gesù
Cristo non sono accessibili a tutti. Alcuni, interpretandoli superficialmente e
sconsideratamente, il più delle volte recano danno invece della salvezza ed errore
invece della verità. Tra questi misteri c’è quello in cui si narra che il Signore all’ora
sesta venne al pozzo di Giacobbe; stanco del cammino si sedette e chiese da bere a
una donna samaritana, e tutto il resto che, nello stesso passo delle Scritture, è
proposto alla discussione e alla considerazione. A tale proposito si deve tener
presente innanzitutto una regola da osservare con estrema diligenza in tutte le
Scritture, perché l’esposizione del mistero divino sia conforme alla fede.
2. Nostro Signore venne dunque al pozzo all’ora sesta. Nel pozzo scorgo una
profondità tenebrosa. Sono pertanto esortato a scoprire le regioni inferiori di
questo mondo, cioè le terrene, dove il Signore Gesù venne nell’ora sesta, ossia nella
sesta età del genere umano, quasi nella vecchiaia del vecchio uomo, di cui ci viene
comandato di spogliarci per rivestire il nuovo, creato secondo Dio . La sesta età
152
infatti è la vecchiaia: poiché la prima è l’infanzia, la seconda la fanciullezza, la terza
l’adolescenza, la quarta la giovinezza, la quinta la maturità. Pertanto la vita
dell’uomo vecchio, che si svolge nella condizione temporale secondo la carne, si
conclude con la vecchiaia nella sesta età. Nella vecchiaia dell’umanità, come ho
detto, nostro Signore è venuto a noi come creatore e redentore per inaugurare in se
stesso, mentre moriva il vecchio uomo, il nuovo che avrebbe trasferito nel regno
celeste, purificato dalle macchie terrene. Ora il pozzo, come si è detto, indica
dunque nella tenebrosa profondità il travaglio terreno e il traviamento di questo
mondo. E poiché il vecchio uomo è esteriore e il nuovo interiore, l’Apostolo ha
detto: Se anche il nostro uomo esteriore si corrompe, quello interiore si rinnova di giorno
in giorno . È quanto mai appropriato - dal momento che tutte le cose visibili
153
riguardano l’uomo esteriore: ad esse rinunzia la mortificazione cristiana - che il
Signore venne al pozzo all’ora sesta, cioè a mezzogiorno, quando questo sole già
comincia a volgere al tramonto. Infatti anche in noi, con la chiamata di Cristo,
diminuisce il piacere delle cose visibili, sicché l’uomo interiore, ricreato dall’amore
delle cose invisibili, si volga alla luce interiore che mai tramonta e, secondo
l’insegnamento dell’Apostolo, non cerchi le cose visibili, ma quelle invisibili: le visibili
infatti sono d’un momento, quelle invisibili invece eterne .
154
3. Che poi al pozzo sia giunto stanco indica la debolezza della carne, che si sia
seduto, l’umiltà: si è addossato infatti la debolezza della nostra carne, e con
profonda umiltà ha voluto mostrarsi uomo tra gli uomini. Di questa debolezza
della carne il Profeta dice: Uomo provato dal dolore e capace di sopportare la sofferenza
155 . Dell’umiltà parla invece l’Apostolo che dice: Umiliò se stesso fatto ubbidiente fino
alla morte . Il fatto che sedeva, dato che i dottori hanno la consuetudine di sedersi,
156
potrebbe, in un altro senso, indicare non tanto la modestia dell’umiltà quanto
l’autorità del maestro.