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64. - LA SAMARITANA
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                  1. I misteri evangelici espressi dalle parole e dalle azioni di nostro Signore Gesù
                  Cristo  non  sono  accessibili  a  tutti.  Alcuni,  interpretandoli  superficialmente  e
                  sconsideratamente, il più delle volte recano danno invece della salvezza ed errore
                  invece della verità. Tra questi misteri c’è quello in cui si narra che il Signore all’ora
                  sesta venne al pozzo di Giacobbe; stanco del cammino si sedette e chiese da bere a
                  una donna samaritana, e tutto il resto che, nello stesso passo delle Scritture, è
                  proposto alla discussione e alla considerazione. A tale proposito si deve tener
                  presente innanzitutto una regola da osservare con estrema diligenza in tutte le
                  Scritture, perché l’esposizione del mistero divino sia conforme alla fede.

                  2. Nostro Signore venne dunque al pozzo all’ora sesta. Nel pozzo scorgo una
                  profondità  tenebrosa.  Sono  pertanto  esortato  a  scoprire  le  regioni  inferiori di
                  questo mondo, cioè le terrene, dove il Signore Gesù venne nell’ora sesta, ossia nella
                  sesta età del genere umano, quasi nella vecchiaia del vecchio uomo, di cui ci viene
                  comandato di spogliarci per rivestire il nuovo, creato secondo Dio  . La sesta età
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                  infatti è la vecchiaia: poiché la prima è l’infanzia, la seconda la fanciullezza, la terza
                  l’adolescenza,  la  quarta  la  giovinezza,  la  quinta  la  maturità.  Pertanto  la  vita
                  dell’uomo vecchio, che si svolge nella condizione temporale secondo la carne, si
                  conclude con la vecchiaia nella sesta età. Nella vecchiaia dell’umanità, come ho
                  detto, nostro Signore è venuto a noi come creatore e redentore per inaugurare in se
                  stesso, mentre moriva il vecchio uomo, il nuovo che avrebbe trasferito nel regno
                  celeste, purificato dalle  macchie terrene. Ora il pozzo, come si è detto, indica
                  dunque nella tenebrosa profondità il travaglio terreno e il traviamento di questo
                  mondo. E poiché il vecchio uomo è esteriore e il nuovo interiore, l’Apostolo ha
                  detto: Se anche il nostro uomo esteriore si corrompe, quello interiore si rinnova di giorno
                  in giorno  . È quanto mai appropriato - dal momento che tutte le cose visibili
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                  riguardano l’uomo esteriore: ad esse rinunzia la mortificazione cristiana - che il
                  Signore venne al pozzo all’ora sesta, cioè a mezzogiorno, quando questo sole già
                  comincia a volgere al tramonto. Infatti anche in noi, con la chiamata di Cristo,
                  diminuisce il piacere delle cose visibili, sicché l’uomo interiore, ricreato dall’amore
                  delle  cose  invisibili,  si  volga  alla  luce  interiore  che  mai  tramonta  e,  secondo
                  l’insegnamento dell’Apostolo, non cerchi le cose visibili, ma quelle invisibili: le visibili
                  infatti sono d’un momento, quelle invisibili invece eterne  .
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                  3. Che poi al pozzo sia giunto stanco indica la debolezza della carne, che si sia
                  seduto,  l’umiltà:  si  è  addossato  infatti  la  debolezza  della  nostra  carne,  e  con
                  profonda umiltà ha voluto mostrarsi uomo tra gli uomini. Di questa debolezza
                  della carne il Profeta dice: Uomo provato dal dolore e capace di sopportare la sofferenza
                  155 . Dell’umiltà parla invece l’Apostolo che dice: Umiliò se stesso fatto ubbidiente fino
                  alla morte  . Il fatto che sedeva, dato che i dottori hanno la consuetudine di sedersi,
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                  potrebbe, in un altro senso, indicare non tanto la modestia dell’umiltà quanto
                  l’autorità del maestro.
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