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una specie d’iniziazione, mentre il perfezionamento era riservato al maestro. Dio
stesso tuttavia ha dato un pedagogo ai piccoli, cioè la Legge per mezzo di un suo
servo, e un Maestro ai più grandi, cioè il Vangelo mediante il suo unico Figlio.
54. - SULLE PAROLE DEL SALMO:
IL MIO BENE È STARE VICINO A DIO
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Tutto ciò che esiste o è immutabile oppure no. Ogni anima è migliore di qualunque
corpo. Ogni principio di vita è infatti migliore di ciò che è vivificato. Nessuno poi
dubita che il corpo è vivificato dall’anima e non l’anima dal corpo. Ciò che non è
corpo e tuttavia è qualcosa o è anima o è qualcosa migliore di essa. Infatti niente è
peggiore del corpo, perché anche se qualcuno dicesse la materia, da cui il corpo è
tratto, è giusto dire che essa non è nulla, poiché è priva di ogni specificazione. Allo
stesso modo tra il corpo e l’anima non si trova nulla di superiore al corpo e nulla
d’inferiore all’anima. Se esistesse infatti una sostanza intermedia o sarebbe
vivificata dall’anima o vivificherebbe l’anima o non farebbe niente; o
vivificherebbe il corpo o sarebbe vivificata dal corpo o non farebbe niente. Ma tutto
ciò che viene vivificato dall’anima è corpo; se invece qualcosa vivifica l’anima è
migliore dell’anima. Allo stesso modo ciò da cui il corpo viene vivificato è l’anima:
non c’è nulla invece ad essere vivificato dal corpo. Ciò che non è né l’uno né l’altra,
cioè non è suscettibile di vita né è capace di dare vita, o è il nulla assoluto o è
qualcosa migliore del corpo e dell’anima. Ma se in natura esista qualcosa del
genere è un’altra questione. Ora la ragione è convinta che non esiste nulla tra il
corpo e l’anima che sia superiore al corpo e inferiore all’anima. Noi chiamiamo Dio
ciò che è migliore di ogni anima: a lui è unito chiunque lo comprende. Infatti ciò
che si comprende è vero, ma non sempre è vero tutto ciò che si crede. Ora tutto ciò
che è vero ed è separato dai sensi e dalla mente, può essere solamente creduto, ma
non può essere sentito o compreso. Dunque l’essere che comprende Dio è a lui
unito. Ora l’anima razionale comprende Dio. Capisce infatti che è immutabile e
non subisce alcun mutamento. Invece il corpo, rispetto al tempo e allo spazio, e la
stessa anima razionale, a volte sapiente e a volte stolta, subiscono mutamenti.
Pertanto ciò che è immutabile è certamente migliore di ciò che non lo è. Nulla poi è
migliore dell’anima razionale, eccetto Dio. Quando dunque l’anima comprende
qualcosa d’immutabile, comprende senza dubbio Dio: è la stessa Verità. Poiché
l’anima razionale si unisce a lui con l’intelligenza, e questo è bene per l’anima, a
ragione si comprende che questo è il senso di quanto è stato detto: Il mio bene è stare
vicino a Dio .
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55. - SUL TESTO DEL CANTICO DEI CANTICI:
SESSANTA SONO LE REGINE, OTTANTA LE CONCUBINE
E LE FANCIULLE SENZA NUMERO
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Il numero dieci può significare la scienza universale. Se lo si applica alle cose
interiori e intelligibili, indicate dal numero sei, e lo si moltiplica per sei, si ha
sessanta; se invece lo si applica alle cose terrene e corruttibili, che si possono