Page 29 - 83 Questioni diverse
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incaricate ad infliggerla. Poiché gli Egiziani erano meritevoli di essere ingannati e
                  il popolo d’Israele, in quel periodo del genere umano, si trovava ancora in quel
                  grado di moralità in cui non era disonorevole ingannare il nemico, avvenne che
                  Dio ordinasse, o piuttosto permettesse, a motivo della loro cupidigia, di chiedere,
                  senza restituirli, e di ottenere dagli Egiziani, come un prestito da restituire, i vasi
                  d’oro e d’argento che gli amatori del regno terreno ancora bramavano  . Dio ha
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                  voluto  che  questa  fosse  la  giusta  ricompensa  di  così  lunghi  stenti  e  fatiche,
                  proporzionata al livello morale di quegli uomini, e la giusta punizione di coloro ai
                  quali fece perdere meritatamente ciò che dovevano pagare. Dio non è dunque
                  ingannatore;  chi  non  avverte  che  il  crederlo  sarebbe  empio  e  delittuoso?  Al
                  contrario  egli  regola  con  assoluta  giustizia  i  meriti  e  le  persone,  operando
                  direttamente le cose degne di lui e a lui solo convenienti, com’è l’illuminare le
                  anime e renderle sapienti e felici, donando loro se stesso in godimento. Fa altre
                  cose  per  mezzo  di  una  creatura  al  suo  servizio,  disposta  secondo  i  meriti  da
                  sapientissime leggi, comandando alcune e permettendo altre, perché la divina
                  Provvidenza, come dice il Signore nel Vangelo, si estende e si occupa perfino della
                  cura dei passeri, della bellezza dell’erba e anche del numero dei nostri capelli  . Di
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                  questa Provvidenza è stato detto anche: Si estende da un confine all’altro con forza e
                  dispone ogni cosa con dolcezza  .
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                  3. Che poi Dio punisca mediante il ministero delle anime sottomesse alle sue leggi
                  e infligga a chi li merita giusti castighi, pur rimanendo imperturbabile, è stato
                  espresso  chiarissimamente:  Condannare  chi  non  merita  il  castigo  lo  consideri
                  incompatibile con la tua potenza. La tua forza infatti è principio di giustizia; il tuo dominio
                  universale  ti  rende  indulgente  con  tutti.  Mostri  la  forza  a  chi  non  crede  nella  tua
                  onnipotenza e reprimi l’insolenza in coloro che la conoscono. Tu, padrone della forza,
                  giudichi con mitezza e ci governi con molta indulgenza  .
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                  4. Il Signore mostra innanzitutto che nelle cose terrene esiste una gradualità verso
                  la giustizia celeste,  che viene comandata a coloro che sono  già più rafforzati,
                  quando dice: Se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra?
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                  Ancora lo stesso Signore dimostra che le anime sono istruite secondo il loro grado,
                  quando dichiara: Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di
                  portarne il peso  . Anche l’Apostolo dice: Anch’io, fratelli, sinora non ho potuto parlare a
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                  voi come a uomini spirituali, ma come ad esseri carnali. Vi ho dato da bere latte, non un
                  nutrimento solido, perché non ne eravate capaci. E neanche ora lo siete; perché siete ancora
                  carnali  . Ciò che è stato fatto in costoro, in dipendenza del loro grado, sappiamo
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                  che  è  avvenuto  per  tutto  il  genere  umano,  quando  precetti  diversi,  secondo
                  l’opportunità dei tempi, furono imposti al popolo carnale e al popolo spirituale.
                  Non c’è quindi da meravigliarsi se ad essi, che erano ancora nella condizione
                  d’ingannare il nemico, fu comandato d’ingannare un nemico meritevole di essere
                  ingannato. Infatti non erano ancora capaci di sentirsi dire: Amate i vostri nemici, ma
                  erano simili a coloro cui conveniva dire soltanto: Amerai il tuo prossimo e odierai il
                  tuo nemico  . Non era ancora giunto il momento di mostrare come si dovesse
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                  largamente intendere il concetto di prossimo. Sotto il pedagogo c’è stata quindi
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