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incaricate ad infliggerla. Poiché gli Egiziani erano meritevoli di essere ingannati e
il popolo d’Israele, in quel periodo del genere umano, si trovava ancora in quel
grado di moralità in cui non era disonorevole ingannare il nemico, avvenne che
Dio ordinasse, o piuttosto permettesse, a motivo della loro cupidigia, di chiedere,
senza restituirli, e di ottenere dagli Egiziani, come un prestito da restituire, i vasi
d’oro e d’argento che gli amatori del regno terreno ancora bramavano . Dio ha
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voluto che questa fosse la giusta ricompensa di così lunghi stenti e fatiche,
proporzionata al livello morale di quegli uomini, e la giusta punizione di coloro ai
quali fece perdere meritatamente ciò che dovevano pagare. Dio non è dunque
ingannatore; chi non avverte che il crederlo sarebbe empio e delittuoso? Al
contrario egli regola con assoluta giustizia i meriti e le persone, operando
direttamente le cose degne di lui e a lui solo convenienti, com’è l’illuminare le
anime e renderle sapienti e felici, donando loro se stesso in godimento. Fa altre
cose per mezzo di una creatura al suo servizio, disposta secondo i meriti da
sapientissime leggi, comandando alcune e permettendo altre, perché la divina
Provvidenza, come dice il Signore nel Vangelo, si estende e si occupa perfino della
cura dei passeri, della bellezza dell’erba e anche del numero dei nostri capelli . Di
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questa Provvidenza è stato detto anche: Si estende da un confine all’altro con forza e
dispone ogni cosa con dolcezza .
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3. Che poi Dio punisca mediante il ministero delle anime sottomesse alle sue leggi
e infligga a chi li merita giusti castighi, pur rimanendo imperturbabile, è stato
espresso chiarissimamente: Condannare chi non merita il castigo lo consideri
incompatibile con la tua potenza. La tua forza infatti è principio di giustizia; il tuo dominio
universale ti rende indulgente con tutti. Mostri la forza a chi non crede nella tua
onnipotenza e reprimi l’insolenza in coloro che la conoscono. Tu, padrone della forza,
giudichi con mitezza e ci governi con molta indulgenza .
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4. Il Signore mostra innanzitutto che nelle cose terrene esiste una gradualità verso
la giustizia celeste, che viene comandata a coloro che sono già più rafforzati,
quando dice: Se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra?
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Ancora lo stesso Signore dimostra che le anime sono istruite secondo il loro grado,
quando dichiara: Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di
portarne il peso . Anche l’Apostolo dice: Anch’io, fratelli, sinora non ho potuto parlare a
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voi come a uomini spirituali, ma come ad esseri carnali. Vi ho dato da bere latte, non un
nutrimento solido, perché non ne eravate capaci. E neanche ora lo siete; perché siete ancora
carnali . Ciò che è stato fatto in costoro, in dipendenza del loro grado, sappiamo
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che è avvenuto per tutto il genere umano, quando precetti diversi, secondo
l’opportunità dei tempi, furono imposti al popolo carnale e al popolo spirituale.
Non c’è quindi da meravigliarsi se ad essi, che erano ancora nella condizione
d’ingannare il nemico, fu comandato d’ingannare un nemico meritevole di essere
ingannato. Infatti non erano ancora capaci di sentirsi dire: Amate i vostri nemici, ma
erano simili a coloro cui conveniva dire soltanto: Amerai il tuo prossimo e odierai il
tuo nemico . Non era ancora giunto il momento di mostrare come si dovesse
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largamente intendere il concetto di prossimo. Sotto il pedagogo c’è stata quindi