Page 42 - Lo Splendore delle Nozze Spirituali
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Quando il cielo è sereno – mai se il tempo è cattivo – si porta su tutti i
fiori, dai quali può estrarre del nettare. Non s’indugia sui fiori per la loro
bellezza o grazia, ma solo per prenderne ciò che le è utile; porta al
comune alveare il nettare e la cera che ha raccolto, per ricavarne insieme
alle altre un frutto migliore. Ora Cristo, Sole Eterno, fa crescere e fiorire
con i suoi raggi il cuore e tutte le forze dell’anima con gioia e soavità.
Chi ha capito, se è sapiente, farà ciò che fa l’ape: si porterà con
discernimento sui doni e dolcezze che gli sono familiari, alla luce della
carità e della propria riflessione; tornerà sulle sorgenti delle sue
consolazioni, ma non si fermerà definitivamente su nessun dono o fiore;
al contrario, carico di lodi e di ringraziamenti, tornerà alla sua unità con
Dio, dove ha deciso di abitare per tutta l’eternità.
E questo è il secondo grado degli esercizi interni, che adorna la parte più
bassa dell’uomo.
CAPITOLO 23
Il terzo grado della venuta spirituale di Cristo
Quando il sole raggiunge la vetta più alta del cielo come avviene nel
Cancro, e non può andare oltre ed è obbligato a tornare indietro, comincia
la stagione più torrida dell’anno e il sole, aspirando l’umidità della terra,
l’asciuga, e i frutti s’affrettano a maturare. Allo stesso modo, quando
Cristo, Sole Eterno, sale altissimo nei nostri cuori, cioè, quand’egli è posto
in noi al di sopra di qualsiasi dono, di qualsiasi consolazione, di qualsiasi
dolcezza che possiamo ricevere da lui stesso, ed egli sta nel punto più alto
del nostro cuore, in modo che non ci sia nessun gusto o piacere, per
quanto grande, nel quale noi troviamo piena soddisfazione, ma restiamo
sempre padroni di noi stessi e rendiamo grazie con umile cuore, allora
Cristo attira tutto a sé. E poiché nessuna consolazione né gusto può
fermare il cuore che ama Dio, perché è determinato a perdere tutti i beni,
pur di possedere il suo Diletto, questo è il modo degli esercizi interni che
innalza l’affetto dell’uomo e ne adorna la parte più bassa. In questo grado
la prima operazione di Cristo è quella che porta il cuore in cielo, l’affetto e
tutte le potenze dell’anima, e perché si uniscano a lui, dice: «Uscite e
venite da me, come io vi attiro e desidero».
Di quale specie sia questa attrazione non è facile dirlo. È tuttavia un
intimo invito del cuore e una richiesta di Dio, perché il cuore si unisca alla
sua sublime unità. Quest’intimo invito al cuore amante è di gran lunga
più dolce di quanti ne abbia potuto mai avere: e di qui ha origine un
nuovo modo e un più sublime esercizio. Infatti il cuore, per la pienezza di
gioia e di affetto, si dilata, le vene si aprono e spalancano; le forze non